DOMANI INIZIERA’ L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO A GAZA
L’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza entrerà in vigore il 19 gennaio alle 8:30 (ora locale), secondo quanto riferito dal portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Ansari sul social X.
Lo scorso 15 gennaio, Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco di 42 giorni con la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti, che entrerà in vigore il 19 gennaio, ma quanto durerà?
La prima fase dell’accordo prevede lo scambio di 33 israeliani detenuti da Hamas con circa 1.000 prigionieri palestinesi. Una fonte di alto livello di Hamas, citata da Al Mayadeen, ha riferito che i detenuti palestinesi catturati dopo il 7 ottobre saranno liberati solamente nella seconda fase dell’accordo.
Inoltre le forze israeliane dovranno ritirarsi fino ai confini della Striscia di Gaza, anche se per ora rimarranno entro i suoi confini.
Dal primo giorno del cessate il fuoco, le forniture degli aiuti umanitari aumenteranno a 600 camion al giorno, tra cui 50 che trasporteranno carburante. I palestinesi riceveranno 200.000 tende e 60.000 case prefabbricate mobili.
Il 18 gennaio, il governo israeliano ha ratificato l’accordo sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi nella Striscia di Gaza, con 24 voti a favore e otto contrari.
Mentre tutti plaudono per l’accordo raggiunto tra Hamas e governo palestinese in 470 giorni di conflitto i palestinesi uccisi sono arrivati a 46899 e oltre 115 mila feriti. Solo nell’ultimo giorno sono stati assassinate 23 persone a dimostrazione che Israele fino all’ultimo minuto continuerà la sua pulizia etnica.
Ma davvero l’accordo porterà la pace in questa martoriata zona del mondo. Secondo quanto pubblicato dall’Washington Post sembrerebbe proprio di no.
Il quotidiano statunitense scrive che Netanyahu “a porte chiuse” ha promesso al governo di continuare la guerra a Gaza dopo la fine della prima fase dell’accordo.
In precedenza, l’Ufficio del Primo Ministro israeliano ha confermato la firma dell’accordo per la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Alcuni alleati di Benjamin Netanyahu ritengono prematuro un simile accordo, scrive il Washington Post.
Il Ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha promesso che lascerà la coalizione di governo se l’accordo di cessate il fuoco sarà ratificato. Un altro alleato di Netanyahu, il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, ha detto che il suo partito resterà al governo solo se la guerra riprenderà con maggiore forza fino alla vittoria.
Smotrich e Ben-Gvir sostengono che un cessate il fuoco porterebbe al rilascio di centinaia di combattenti palestinesi prima che Israele possa eliminare la presenza del gruppo nell’enclave. Inoltre, ritengono che il ritiro delle truppe adesso eliminerebbe la possibilità che Israele occupi il territorio a lungo termine, un obiettivo che sostengono da mesi.
A porte chiuse, Netanyahu avrebbe promesso ai suoi alleati di estrema destra che la guerra potrebbe riprendere dopo una fase iniziale in cui Hamas dovrà rilasciare 33 ostaggi in cambio del rilascio di oltre 1.000 prigionieri palestinesi, hanno riferito persone che hanno familiarità con i negoziati.
Gayil Talshir, politologo dell’Università Ebraica, ha detto che Netanyahu ha cercato negli ultimi giorni di persuadere Smotrich a restare al governo. Secondo l’esperto, Netanyahu teme di alienare Smotrich, che rappresenta una base piccola ma politicamente importante.
“Agli occhi di Netanyahu, [Smotrich] è il più potente perché può distruggere la coalizione, ed è per questo che Netanyahu promette a Smotrich e Ben-Gvir che Israele tornerà in guerra dopo la prima fase”, – ha detto Talshir.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info