Il Ministro della Difesa Guido CrosettoIl Ministro della Difesa Guido Crosetto

REGNO UNITO E ITALIA AL COSPETTO DI ZELENSKY 

 

Il primo ministro britannico Keir Starmer è arrivato oggi a Kiev per firmare con Zelensky un trattato   di “associazione della durata di cento anni” che copre settori come la difesa, la scienza, l’energia e il commercio.

Tra le altre clausole del trattato il Regno Unito si impegna a fornire 3 miliardi di sterline all’anno in aiuti militari all’Ucraina “per tutto il tempo necessario”, garantendo allo stesso tempo uno status di partner privilegiato per il settore energetico ucraino, la strategia nei minerali critici e la produzione di acciaio verde. 

“Non si tratta solo di un accordo per il presente, masi tratta anche di un investimento nei nostri due paesi per il prossimo secolo, che unisce sviluppo tecnologico, progressi scientifici e scambi culturali, oltre a sfruttare la fenomenale innovazione mostrata dall’Ucraina negli ultimi anni per le generazioni future”, ha affermato Starmer.Questa è la prima visita di Starmer nel paese slavo dopo aver assunto la carica di primo ministro del Regno Unito sei mesi fa e ha un significato molto importante perché gli alleati di Kiev temono che l’arrivo di Trump alla Casa Bianca possa far ridurre gli aiuti all’Ucraina e poi ci sono gli interessi economici.

Inizia anche per il Regno Unito la spartizione delle risorse economiche ucraine in vista di un possibile cessate il fuoco. Bisogna arrivare tra i  primi per accaparrarsi ciò che Kiev può svendere.

Pablo García Varela, un analista geopolitico,, sostiene che Londra intende mantenere il controllo delle risorse e dell’influenza in Ucraina in cambio del finanziamento della sua ricostruzione economica.

Nei colloqui con Zelensky il primo ministro britannico ha anche affrontato il tema di un dispiegamento di forze militari in Ucraina dopo un eventuale cessate il fuoco, anche se fonti britanniche come il The Telegraph, affermano che Londra e Parigi non si sarebbero ancora accordate sul tema.

Il media britannico spiega che il presidente francese difende l’idea e ne ha già parlato con il leader del regime di Kiev, Vladimir Zelensky, e il primo ministro polacco, Donald Tusk.

In precedenza, Reuters ha riferito che i paesi europei stanno valutando il possibile invio di truppe in Ucraina in caso di cessate il fuoco o di accordi di pace. Le fonti dell’agenzia spiegano che il contingente potrebbe essere composto da una coalizione di 5-8 paesi, tra cui Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Polonia, quindi  ci saremmo anche noi.  Il numero di soldati, secondo la pubblicazione, potrebbe oscillare tra i 40.000 e i 100.000 soldati.

Nel frattempo, il segretario alla Difesa britannico, John Healey, ha comunicato che il suo paese sta valutando la possibilità di inviare truppe in Ucraina per aiutare ad addestrare le forze armate del paese slavo

Oggi per Zelensky è stato un giorno fitto di appuntamenti, infatti dopo la visita del primo ministro britannico anche il nostro ministro degli esteri Guido Crosetto è andato a Kiev e ha affermato che “Questo è il momento per aumentare gli aiuti, il momento più importante degli ultimi tre anni. Sono venuto per parlare dell’undicesimo pacchetto, il decimo è stato già fatto. Tornerò con dei compiti da portare avanti. Penso sia importante supportare lei, il suo governo e il popolo ucraino in questa battaglia che non è solo per l’Ucraina, ma per la libertà, per il diritto internazionale e per ognuno di noi. Lei sa che può contare sull’Italia, sull’appoggio del governo e del popolo italiano”. 

Crosetto prima di parlare a nome del popolo italiano credo dovrebbe chiederci qualcosa, o mi sbaglio, Inoltre gradirei sapere cosa andiamo a regalare al regime di Kiev visto che siamo arrivati all’undicesimo pacchetto di aiuti e nemmeno uno è stato reso pubblico.

Forse mi sbaglio, ma ho un opinione diversa sul significato della parola democrazia. Magari sapere cosa inviamo in Ucraina sarebbe gradito soprattutto perché viene pagato con i soldi dei contribuenti, ovvero con i nostri. Non mi risulta che abbiano fatto una colletta tra i parlamentari e i senatori per acquistare le armi che inviamo a Kiev, quindi almeno sapere cosa gli doniamo, e sottolineo doniamo perché l’Ucraina non sarà mai in grado di ripagare le armi che gli inviamo sarebbe, credo, obbligo di un governo che si definisce democratico. Oppure di democratico ha solo il nome.

 

Andrea Puccio – www.occhisulondo.info

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