L’ESERCITO ISRAELIANO SOTTOSTIMA I PALESTINESI PRESENTI DURANTE LE LORO AZIONI MILITARI
L’esercito israeliano non calcola correttamente quanta popolazione civile sia presente nelle aree della Striscia di Gaza in cui svolge le sue operazioni militari, secondo una lettera scritta dall’avvocato militare generale delle Forze di Difesa Israeliane, Yifat Tomer-Yerushalmi, ha riferito giovedì The Times of Israel, citando la Radio dell’Esercito.
Secondo la valutazione dell’avvocato, che ha diretto il comandante del Comando Sud delle forze del paese, Yaron Finkelman, l’esercito ha recentemente stimato che ci fossero 3.000 civili rimasti nella zona di Beit Lahiya, mentre la cifra reale era di 14.000.
Un tragico errore di valutazione o una chiara sottostima dei palestinesi presenti?
Questi dati errati hanno ostacolato la capacità dell’esercito di valutare l’entità dei danni collaterali negli attacchi contro obiettivi considerati “terroristici”, afferma Tomer-Yerushalmi, ciò si sarebbe tradotto anche in una quantità insufficiente di aiuti umanitari nella zona. Notare che i civili uccisi vengono definiti semplicemente come danni collaterali … vai a spiegarlo a chi a perso i propri cari nei bombardamenti.
Dopo aver appreso del contenuto della lettera, il capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, Herzi Halevi, ha ordinato un’indagine interna sulla questione la quale ha concluso che gli attacchi di Tel Aviv non hanno causato un numero eccessivo di vittime civili e che era stato concesso un sufficiente aiuto umanitario a Beit Lahiya. Se oltre 45 mila persone uccise non rappresentano un numero eccessivo di persone uccise allora quanti palestinesi dovranno morire ancora perché questo numero sia considerato eccessivo?
Tuttavia, Halevi ha riconosciuto che Tomer-Yerushalmi aveva segnalato problemi nel comportamento delle forze di difesa israeliane, il che ha portato alla decisione di incaricare un gruppo esterno per indagare sulla questione.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info