LA RUSSIA NON HA INTERFERITO NELLE ELEZIONI IN ROMANIA 

 

La campagna elettorale del candidato alle elezioni in Romania Calin Georgescu non è stata pagata dalla Russia come sostenuto dalla Corte Costituzionale rumena che ha poi annullato le elezioni.

Il sito investigativo Snoop ha appreso che l’Agenzia nazionale per l’amministrazione fiscale (ANAF) ha recentemente concluso un audit dal quale è emerso che la “campagna «Equilibrio e Verticalità» su TikTok è stata pagata con i soldi del Partito Nazionale Liberale /(PNL), secondo quanto riferito da una fonte confidenziale, a conoscenza dei risultati. dell’indagine condotta dell’agenzia. 

L’informazione è stata confermata, secondo Snoop, dai colloqui e dalla corrispondenza con la società Kensington Communication, che ha realizzato la campagna pagata dal Partito Nazionale Liberale.

Ricordiamo che il 24 novembre si è svolto il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania. A vincere con il 22,95% dei voti è stato Calin Georgescu, che i media locali e occidentali definiscono un politico filo-russo. Quindi si è subito gridato all’interferenza russa nelle elezioni.

Pochi giorni dopo, il 6 dicembre, alla vigilia del secondo turno elettorale, la Corte costituzionale rumena ha annullato i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali, spiegando che tale decisione era stata presa “per garantire la correttezza e la legalità del processo elettorale”.

130 influencer cooptati dalla società Kensington Communication, impiegata da PNL e che utilizzava la piattaforma FameUp, hanno lanciato nel novembre 2024, prima delle elezioni presidenziali, una campagna intitolata “Balance and Verticality”, con l’hashtag #Balance and Verticality. 

Agli influencer è stato dato l’ordine di trasmettere in un video al pubblico le qualità di un futuro presidente, senza però mai nominarlo. Tuttavia, alcuni influencer hanno scritto nei commenti del video: “Călin Georgescu”, riconoscendo in lui le caratteristiche del futuro presidente, come riportato da diverse persone. E i commenti apparsi durante l’intera  campagna elettorale erano pieni di “voto Călin Georgescu”.

I servizi segreti del Ministero degli Interni hanno presentato alla CSAT una nota in cui affermano di aver analizzato la campagna pubblicitaria, che è stata presentata al pubblico come “una campagna volta ad aumentare il livello di consapevolezza sull’importanza del voto”.

In realtà, sostiene il documento declassificato dal CSAT il 5 dicembre, che la campagna  era politica, realizzata per Călin Georgescu. 

I liberali volevano portare il loro candidato Nicolae Ciuca al secondo turno delle elezioni presidenziali, spiegano i media locali, ma i loro piani sono stati minacciati dal crescente apprezzamento del candidato nazionalista, leader dell’Alleanza per l’unificazione dei romeni, George Simion.

Allora si è deciso di introdurre nel gioco un altro candidato nazionalista, Calin Georgescu, che avrebbe dovuto prendere una parte dei voti di Simion, cosa che avrebbe permesso a Ciuca di raggiungere il secondo turno delle elezioni.

Questo piano è fallito a causa del fatto che Georgescu ha ottenuto una vittoria schiacciante e Ciuca non è riuscito nemmeno a raggiungere il secondo turno (ha ottenuto il quinto posto e Simion il quarto).

Venerdì 20 dicembre, in seguito alle indagini del sito investigativo Snoop, la società Kensington, assunta dai liberali, ha ammesso che questa campagna è stata pagata dal PNL, ma sostiene che si trattava di una campagna atta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del voto.

E adesso come la mettiamo? Secondo questa indagine quindi la Russia non ha pagato o influenzato la campagna elettorale su Tik Tok, ma la Corte Costituzionale rumena ha comunque annullato il risultato del voto. Una brutta figura per i servizi segreti rumeni, un paese che fa parte del giardino dorato occidentale.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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