ABU MUḤAMMAD AL JAWLANI: DA DOTTOR JEKYL A MISTER HIDE
di Antonio Evangelista
La Siria è morta viva il Siraq, acronimo che durante il regno del Califfato indicava il territorio combinato di Siria e Iraq sotto il controllo ISIS! Il califfo Abu Bakr al Baghdadi, pace all’anima sua, starà festeggiando ma più di lui sembrano molto felici Israele e la Turchia… e altri.
La prima si è già posizionata oltre le alture del Golan, già territorio oggetto di ‘esplorazioni’ e sfruttamento da parte della Genie Energy Ltd. Una holding operativa nel settore energetico che vede tra i suoi consiglieri più importanti Dick Cheney dal 2009 (vice presidente USA), Rupert Murdoch (magnate dei media statunitensi), James Woolsey (ex direttore CIA, Larry Summers (ex direttore USA del tesoro), Jacob Rothschild e altri.
La seconda tristemente nota per il supporto fornito a miliziani di varie formazioni jihadiste, ISIS compreso, che attraverso il suo territorio aveva garantito un corridoio per gli aspiranti tagliagole che si univano al Daesh, al Nusra, al Qaeda e via dicendo. E che ora probabilmente mira a una soluzione per disfarsi dei curdi nonostante il loro ruolo nel contrasto dei miliziani dell’ISIS.
Un anno fa pubblicavo, con Santelli editore, il mio ultimo libro “Mediterraneo, stesso sangue stesso fango”, nel quale a proposito di Califfato, formazioni più o meno jihadiste, ribelli di varia natura, mercenari, galeotti liberati, consiglieri militari occidentali cercavo di fare un po’ di chiarezza a beneficio del lettore. Un testo con l’ambizione di smentire una narrativa occidentale che confonde queste formazioni di tagliagole con l’Islam i cui leader religiosi avevano già condannato i vari ‘califfi e califfati’ disconoscendone autorità e discendenza.
Condanna rinnovata anche in occasione delle stragi ISIS-AL QAEDA in giro per il mondo commissionate da una genia di pazzi autoproclamatisi leader di un ‘Islam’ manipolato a uso e consumo di assassini reclutati da menti raffinate per seminare sangue e fango là dove era necessario. E tutto per tutelare interessi strategici energetici… e tra figuri diabolici era già presente e operativo AL JAWLANI ora capo-leader religioso in Siria. Ecco la ‘gangsterizzazione della geopolitica’, ecco come, per esempio, è stato sabotato il gasdotto ‘Islamico’ che dall’Iran, via Iraq e Siria, avrebbe raggiunto le coste del Mediterraneo, spargendo terrore, odio, sangue e fango nel corridoio iraniano che guarda al Mediterraneo passando dalla Siria.
Le origini dei ‘fuorilegge’, così nominati dal re di Giordania questi pazzi sanguinari, risalgono ad Al Qaeda in Iraq (2004–2006), poi rinominata Stato Islamico dell’Iraq (2006–2013), fondata dal giordano Abu Muṣab al Zarqawi nel 2004 per combattere l’occupazione statunitense dell’Iraq e il governo iracheno sciita sostenuto dagli Stati Uniti d’America dopo il rovesciamento di Saddam Hussein. Nel marzo del 2011 erano cominciate le proteste contro il governo siriano. Nell’agosto del 2011 Abu Bakr al Baghdadi cominciò a inviare in Siria membri iracheni e siriani dell’ISI-Islamic State Iraq con esperienza nella guerriglia per formare un’organizzazione all’interno del Paese. Guidato da un siriano chiamato Abu Muḥammad al Jawlani, il gruppo cominciò a reclutare combattenti e a costituire celle terroristiche in tutto il Paese, scontrandosi con le truppe regolari siriane e i loro alleati iraniani e Hezbollah.
Nell’aprile del 2013 Al Baghdadi aveva comunicato che il Fronte al Nusra, finanziato e sostenuto dallo Stato Islamico dell’Iraq, non era che un’estensione in Siria dell’ISI e nell’ottobre Al Zawahiri, capo di Al Qaeda, ordinò lo scioglimento di ISIS, dando al Fronte Al Nusra il compito di portare avanti il jihad in Siria, ma Al Baghdadi contestò la decisione e il gruppo continuò a operare in Siria. Nel febbraio del 2014, dopo otto mesi di lotta per il potere, Al Qaeda rinnegò qualsiasi relazione con ISIS e giudicò troppo estremi i propositi del movimento. Oggi al Jawlani si sta rifacendo la ‘faccia’ che servirà a giustificare il riavvicinamento di quei paesi che avranno bisogno di confondere ancora una volta i suoi cittadini circa l’opportunità di riallacciare relazioni con un nuovo ‘diavolo’ partorito dall’arroganza imperiale dell’occidente.
Allora giova ricordare chi è al Jawulani colonnello dell’ISIS, poi capo di AL QAEDA in Siria e infine fondatore di HTS – Hay’at Tahrir al-Sham (Commissione per liberare la Siria) che ha raccolto in Idlib, reduci del califfato e di tutte le formazioni criminali terroristiche ‘confessionali’ allo sbando dopo la disfatta seguita all’intervento russo in Siria dal 2021 a oggi. Tutti sono stati formati per la Sharia e per l’uso delle armi, come quei bambini che la propaganda jihadista mostrava nei panni di piccoli boia. Ve li ricordati i bambini che sparavano alla nuca dei ‘prigionieri’ eseguendo ordini, direttive, desiderata di gente come al Jawlani?
Ricordiamolo tutti che questo ‘signore’, con i suoi complici vicini e lontani, è il mandante/ispiratore delle stragi jihadiste che, tra gli altri, hanno ucciso diversi italiani.
Si comincia da Tunisi il 18 marzo 2015, al museo del Bardo e si finisce in Strasburgo dove muore il giovane reporter Antonio Megalizzi, il 15 dicembre 2018. Venticinque vittime italiane in tutto passando per Kabul in Afghanistan, Dacca in Bangladesh, Parigi e Nizza in Francia, Ougaduogou in Burkina Faso, Bruxelles, Berlino in Germania.
Ecco chi è il signor AL JAWLANI, ora Ahmed al Shareh, ex tagliagole, ex cattivo maestro, ex leader jihadista, ex rappresentante del ‘male’ su questa terra bagnata di sangue, petrolio e gas.
Si salvi chi può! Mentre gli Stati Uniti cancellano la taglia da loro messa sul figlio del male.
Antonio Evangelista