LA CORTE COSTITUZIONALE RUMENA ANNULLA LE ELEZIONI
La Corte costituzionale rumena ha deciso di annullare il primo turno delle elezioni presidenziali nel paese in cui ha vinto il candidato di destra Calin Georgescu, riferiscono i media locali.
La corte ha ricevuto diverse richieste di annullamento delle elezioni giovedì e venerdì. Le richieste invocavano documenti declassificati dal Consiglio Supremo di Difesa Nazionale, secondo i quali la campagna del candidato era il risultato di una “manipolazione orchestrata dall’estero”, si spiega.
In particolare è stata accusata la Russia di aver interferito nel primo turno delle elezioni, succede sempre così quando non vince il candidato appoggiato dall’occidente.
Secondo la corte, questa decisione è definitiva e vincolante. Ora, il governo del paese deve fissare una data per le nuove elezioni.
Calin Georgescu ha vinto il primo turno delle elezioni con il 22,9% dei voti, seguito da Elena Lasconi, dell’Unione Salviamo Romania, che ha ottenuto il 19,17%. Il vincitore della prima tornata elettorale ha usato principalmente la piattaforma di brevi video TikTok per promuovere la sua candidatura.
In questo contesto, la Commissione europea ha minacciato TikTok di aprire un’indagine sul suo ruolo nel recente primo turno delle elezioni presidenziali in Romania.
La candidata filo-europea alla presidenza della Romania, Elena Lasconi, ha definito “illegale” l’annullamento dei risultati del primo turno delle elezioni presidenziali, riferisce Digi24. “Questo è il momento in cui lo Stato rumeno ha calpestato la democrazia […] Non si tratta di me. Stanno affondando l’economia, stanno distruggendo la democrazia, stanno portando il paese all’anarchia. Avremmo dovuto andare avanti con il voto, avremmo dovuto rispettare la volontà del popolo rumeno”, ha denunciato.
“Condanno fermamente ciò che è accaduto oggi. Hanno rovinato tutto ciò che è stato così difficile costruire negli ultimi 35 anni. La decisione della Corte costituzionale è illegale, immorale e schiaccia l’essenza della democrazia: il voto”, ha aggiunto.
L’analista internazionale Iñaki Gil de San Vicente ha spiegato che l’ordine di annullare i risultati della prima tornata elettorale nel paese si deve al fatto che la vittoria del candidato filo-russo “va contro” i desideri della NATO.
Delegittimare le elezioni quando non vince il candidato sponsorizzato dall’occidente è, fino a oggi, accaduto solamente nelle nazioni che stanno fuori dal nostro ordinato e dorato giardino, ma il caso rumeno potrebbe non essere un caso isolato. Evidentemente bisogna preservare il giardino nel quale viviamo da infiltrazioni che potrebbero mettere in discussione le politiche filo statunitensi.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info