LA LEGGE SUI MARCHI RUBATI FIRMATA DA BIDEN COLPISCE IL RUM CUBANO HAVANA CLUB
L’attivismo dell’uscente presidente degli Stati Uniti prima di abbandonare la Casa Bianca non a precedenti, dopo aver graziato il figlio e dopo aver rimpinguato di dollari e armi Zelensky, non poteva dimenticarsi di Cuba.
Ha firmato infatti domenica la legge che vieta il riconoscimento nel territorio del suo paese di marchi commerciali considerati “illegalmente confiscati” dal governo di Cuba dal 1959, “a meno che il proprietario originale” non abbia dato il suo consenso.
Bruno Rodríguez Parrilla, ministro degli Esteri cubano, ha denunciato che il regolamento è una “misura aggressiva” contro il suo paese con l’obiettivo di “aprire la porta al furto di marchi cubani legittimamente registrati” negli Stati Uniti.
Allo stesso modo, il vicedirettore generale della direzione generale degli Stati Uniti del Ministero degli Affari Esteri di Cuba, Johana Tablada de la Torre, ha sottolineato che “la vera intenzione di questa manovra è impedire il rinnovo del marchio Havana Club negli Stati Uniti, che dovrebbe avvenire nel 2026, e privare la società Cubaexport dei suoi diritti come titolare del registro presso l’ufficio marchi e brevetti degli Stati Uniti”.
Inoltre, ha assicurato che “con questa manovra ingannevole, i senatori beneficiari di Bacardí del Congresso e del governo uscente e entrante degli Stati Uniti agiscono in violazione del sistema internazionale di protezione della proprietà industriale”.
Il funzionario ha anche spiegato che a Cuba “ci sono 6.448 marchi statunitensi registrati e 1.177 in fase di registrazione” e ha chiarito che “tutti sono protetti dall’autorità cubana per la proprietà industriale”. “Un atteggiamento molto diverso da quello adottato dal governo degli Stati Uniti quando ha firmato la ‘Legge sui marchi rubati’ che dovrebbe essere chiamata legge Bacardi”, ha aggiunto.
Infatti con questa legge la compagnia statunitense Bacardi diventerebbe la legittima proprietaria del marchio del famoso rum cubano Havana Club. La legge firmata da Joe Biden va in aperto contrasto con la sentenza di un tribunale statunitense che nell’aprile 2022 aveva sentenziato che il marchio Havana Club è di proprietà cubana e che non può quindi essere usato dalla bacardi.
La sentenza si basava sul fatto che l’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (PTO) aveva respinto una causa intentata dal produttore di rum Bacardi & Co riaffermando che Havana Club è di proprietà cubana.
La causa era stata intentata da Bacardi nel dicembre 2021 ed istituita davanti a un tribunale federale della Virginia dopo che l’Ufficio brevetti e marchi aveva rinnovato i diritti di Cuba sul marchio di rum Havana Club, prodotto da Cubaexport e oggetto di una lunga battaglia legale.
Secondo Bacardi & Co, la concessione era illegale perché la registrazione del brevetto doveva scadere nel 2006, dopo che non era riuscito a ottenere una licenza dall’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
Il Tribunale degli Stati Uniti ha stabilito nella sentenza che Bacardi non poteva citare in giudizio direttamente l’Ufficio Brevetti e Marchi per la sua decisione, per cui ha respinto la richiesta.
Il legale rappresentante del colosso dei liquori Bacardi Michael Lynch poco dopo la diffusione della notizia, ha dichiarato che l’azienda era molto delusa poiché questa sentenza le impedirà di registrare il proprio marchio Havana Club negli Stati Uniti.
I fondatori di Bacardi, con sede alle Bermuda, lasciarono l’isola caraibica dopo il trionfo della Rivoluzione, il 1 gennaio 1959. Secondo la società, nel 1960 il governo cubano ha confiscato illegalmente il marchio Havana Club insieme ad altri beni della società cubana José Arechabala SA, uno dei più grandi gruppi commerciali dell’isola nell’industria dello zucchero e nella produzione di bevande alcoliche.
Dagli anni ’60 Cubaexport – un’alleanza commerciale tra Cuba e l’azienda francese di bevande alcoliche Pernod Ricard – ha venduto rum Havana Club in tutto il mondo tranne che negli Stati Uniti. Nel 1995 Bacardí acquistò il marchio José Arechabala e iniziò a vendere quella bevanda parallelamente negli Stati Uniti, dove Cuba non può commercializzare il prodotto a causa del blocco economico, commerciale e finanziario imposto da Washington per oltre sessanta anni.
La decisione dell’agenzia dei marchi e brevetti ha consentito all’isola fino ad oggi di esportare negli Stati Uniti il rum prodotto in territorio cubano, ma soprattutto ha impedito a Bacardi di usare il marchio Havana Club per i suoi rum. Ma adesso con la firma da parte di Joe Biden della legge sui marchi rubati tutto ritorna al punto di partenza.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info