Il primo ministro georgiano Irakli KobajidzeIl primo ministro georgiano Irakli Kobajidze

LA GEORGIA DECIDE DI POSTICIPARE LA RICHIESTA DI ADESIONE ALL’UE 

 

Dopo l’annuncio del primo ministro georgiano Irakli Kobajidze nel quale ha dichiarato che il paese non inizierà le conversazioni per l’adesione all’Unione Europea prima del 2028 le strade della capitale Tbilisi si sono riempite di manifestanti. 

La presidente del Paese, Salomé Zurabishvili, acerrima sostenitrice della necessità di una rapida adesione della Georgia al blocco europeo, si è unita ai manifestanti che si sono radunati davanti al palazzo del Parlamento.

I manifestanti hanno cercato di irrompere nel parlamento, ma il grande spiegamento di forze dell’ordine ha impedito che si verificasse l’assalto all’edificio governativo. Durante il tentativo di assalto ci sono stati scontri tra polizia e manifestanti. 

Sono stati segnalati inoltre atti di vandalismo, le forze dell’ordine hanno risposto con l’uso di cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. Le proteste si sono svolte anche fuori dalla capitale, come a Kutaisi, Zugdidi e Batumi, alcune delle città più importanti del paese.

Le proteste si sono svolte dopo che Irakli Kobajidze ha annunciato che è stata presa la decisione di “non includere nell’ordine del giorno l’apertura dei negoziati con l’Unione Europea fino alla fine del 2028”. “Rifiutiamo anche qualsiasi sovvenzione di bilancio dell’UE fino alla fine del 2028”, ha detto. “La fine del 2028 è il momento in cui la Georgia sarà adeguatamente preparata dal punto di vista economico per aprire negoziati per aderire all’Unione europea nel 2030”, ha aggiunto.

Inoltre, il capo del governo del paese caucasico ha sottolineato che l’apertura dei colloqui viene utilizzata da Bruxelles come “ricatto” e “strumento di divisione”.

In precedenza, la Commissione europea ha chiesto un cambiamento nella rotta politica della Georgia per avviare i negoziati per l’adesione al blocco.

“Le autorità georgiane dovrebbero chiarire le loro intenzioni [di entrare nell’UE] cambiando il corso delle loro azioni. È necessario un maggiore sostegno politico da parte di tutti i partiti in tutte le istituzioni statali con potere decisionale per attuare le riforme relative all’UE in modo più efficace”, si legge nel rapporto annuale dell’agenzia. La Commissione ha inoltre affermato che Tbilisi deve “sostituire i discorsi contro l’UE con una comunicazione obiettiva sull’UE e il suo sostegno al paese”. (RT)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *