Mark RutteMark Rutte

LE PRIME DICHIARAZIONI DEL NUOVO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO

Il nuovo segretario generale della Nato ha rilasciato subito dopo il suo insediamento dichiarazioni che non lasciano dubbi sulla politica dell’Alleanza Atlantica nei prossimi anni.

Il segretario generale ha dichiarato che “in Europa capiscono che se la Russia vince in Ucraina, se Putin ottiene ciò che vuole, la nostra sicurezza si troverà in una situazione ancora più difficile. Riceverebbe un quarto del suo territorio e un ulteriore quarto della sua popolazione. L’Ucraina sta conducendo questa guerra per legittima difesa. E, come sapete, sono assolutamente colpito da ciò che sta facendo l’Ucraina. Hanno mostrato coraggio”.

Ha poi affermato che “l’Ucraina oggi non esisterebbe come Paese senza il sostegno degli Stati Uniti”, aggiungendo che “la situazione sul campo di battaglia è difficile, la Russia ha fatto progressi.La NATO non vede alcuna minaccia immediata nell’uso di armi nucleari da parte della Russia”.

Riguardo all’adesione di Kiev nell’Alleanza Atlantica ha confermato che “è difficile prevedere quando l’Ucraina sarà invitata alla NATO: procederemo dallo sviluppo degli eventi. Il sostegno all’Ucraina è un investimento nella sicurezza della NATO”.

Il nuovo segretario generale della NATO, Mark Rutte, sostiene la posizione del suo predecessore Jens Stoltenberg che l’Ucraina ha il diritto di attaccare in profondità il territorio russo con missili a lungo raggio, anche se ha chiarito che l’autorizzazione dipende dagli Stati membri che consegnano le armi.

“Ciò significa che sostenere il diritto dell’Ucraina alla legittima difesa significa che è anche possibile attaccare obiettivi legittimi sul territorio russo”, ha detto chiarendo che “Alla fine, ogni alleato deve determinare il suo sostegno all’Ucraina. Non dipende da me”.

Il segretario uscente Stoltenberg ha dichiarato lunedì in un’intervista a Reuters che non esiste un “proiettile d’argento” che possa cambiare tutto sul campo di battaglia, ma che gli attacchi profondi all’interno della Russia potrebbero fare la differenza come parte di un più ampio sforzo occidentale per aiutare Kiev nel conflitto.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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