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ESPERTO RUSSO COMMENTA LE RECENTI ESPLOSIONI DEI CERCA PERSONE IN LIBANO 

 

Una fonte di intelligence statunitense ha affermato che la pianificazione degli attentati ai dispositivi elettronici in Libano ha richiesto 15 anni o più. Sputnik ha consultato il veterano antiterrorismo Andrei Popov per sapere se ciò sia possibile e come Hezbollah avrebbe potuto prevenirlo.

Una fonte dell’intelligence ha dichiarato il 19 settembre ad ABC News che Israele ha pianificato i recenti attacchi ai  dispositivi elettronici in Libano con molti anni di anticipo. Ha aggiunto inoltre che sono state usate diverse società per mascherare l’operazione. Le fonti hanno affermato che gli esplosivi collocati nei cerca persone sono stati fatti detonare con l’ausilio di un interruttore remoto.

Tre fonti che affermano di essere state informate dell’operazione, hanno riferito al New York Times che l’intelligence israeliana aveva creato almeno tre società fantasma per la produzione dei cerca persone, tra cui l’ormai nota BAC Consultating, con sede a Budapest.

“Tali rivelazioni sono possibili solo sotto la supervisione dei servizi speciali (…) e il giornalista che scrive queste cose, posso dire con certezza al 100%, è un agente dei servizi speciali, a cui una persona di fiducia ha consegnato qualcosa da scrivere. Oppure un editore gli ha detto ‘ecco le informazioni, scrivile a tuo nome'”, ha detto a Sputnik il colonnello in riserva del Servizio federale di sicurezza russo (FSB) e membro dell’associazione dei veterani delle forze speciali antiterrorismo Alfa, Andrei Popov.  

Popov afferma che gran parte, se non tutta, la serie di rivelazioni che i media stanno ora riportando sulle esplosioni in Libano sono un’invenzione in collaborazione con il Mossad per consentire all’agenzia di intelligence israeliana di “coprire le sue tracce e fornire un indizio falso ma plausibile. Questo è il modo in cui lo percepisco da un punto di vista operativo”, ha affermato.

Secondo il colonnello è una favola l’affermazione che l’operazione sia stata pianificata per ben 15 anni.

“Un’operazione del genere, dal punto di vista operativo, è abbastanza semplice. Non è necessario prepararla per 15 anni. Penso che questa affermazione sia stata fatta per aumentare il prestigio del Mosad, che ovviamente è sceso a un livello senza precedenti dopo gli attacchi terroristici [di Hamas] del 7 ottobre”, ha sottolineato Popov.

Ciò non significa che non siano possibili operazioni di intelligence che durano per 5, 10 o 20 anni, ha spiegato Popov, citando come esempio un’operazione del KGB che ha alimentato la NSA e l’intelligence della Germania Ovest con informazioni false per circa un decennio, dopo aver scoperto che la NATO aveva intercettato un canale di comunicazione tra l’Unione Sovietica e la Germania Est. Ma è una storia diversa per le operazioni che coinvolgono la tecnologia, ha aggiunto, 

Secondo Popov l’uso da parte del Mossad di esplosivi collocati in vari oggetti  di uso comune non è una tattica recente, infatti l’agenzia di spionaggio israeliana utilizza tattiche basate sulla tecnologia almeno dagli anni ’70, quando ha iniziato a utilizzare telefoni pieni di esplosivi per compiere attacchi omicidi.

La manipolazione dei dispositivi potrebbe essere stata fatta in fase di fabbricazione oppure, più probabilmente, durante il loro trasporto. In questa fase sarebbe stato piuttosto facile sostituire i dispositivi con quelli manomessi. Secondo il colonnello è poco probabile che la manomissione sia stata compiuta durante il processo di produzione nella fabbrica dove sono stati assemblati dati gli alti rischi che tale azione può avere.

“La batteria è un cilindro ermeticamente chiuso o una piastra sottile, a seconda del modello di cerca persone. A quanto pare, Hezbollah non ha aperto né controllato ogni batteria. Non credo che questo sia stato fatto. Era sufficiente analizzare i dispositivi con un analizzatore di gas semplice ed economico, come quello  disponibile in ogni stazione della metropolitana di Mosca.  A quanto pare, semplicemente non immaginavano che questo sarebbe stato possibile, il controspionaggio non ha considerato questa opzione”, ha detto Popov.

Riguardo all’esplosioni l’esperto afferma che può essere stato usato un timer programmato per far esplodere i dispositivi a una certa ora. Infatti è strano che altri oggetti privi di sistemi di ricezione come  batterie solari e per auto, gli  scooter elettrici, i  lettori di impronte digitali e i citofoni, siano esplosi. (Sputnik)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

 

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