LA CINA SVILUPPA TECNOLOGIA PER LA PRODUZIONE DI CHIP DI ALTA GAMMA 

 

Il divario tecnologico tra Cina e Stati Uniti nella produzione di chip di alta gamma si fa sempre più ristretto: la  società cinese Shanghai Micro Electronics Equipment ha annunciato di aver presentato un brevetto per un sistema litografico per la fabbricazione di microprocessori di alta gamma, riferisce South China Morning Post.

Questa tecnologia non solo rappresenta un passo significativo verso l’autosufficienza della Cina in questo settore, ma è anche un esempio di come Pechino stia aggirando le sanzioni statunitensi volte a ostacolare i suoi obiettivi.

Ricordiamo infatti che dal 2019 gli Stati Uniti, sperando di fermare lo sviluppo tecnologico cinese nel campo informatico, hanno applicato sanzioni all’esportazioni di attrezzature per la fabbricazione di chip di alta gamma in Cina. La società olandese ASML ha attualmente il monopolio nella produzione di massa di apparecchiature per la litografia ultravioletta estrema (EUV) necessaria per la produzione di questi tipi di microprocessori, ma a causa delle sanzioni statunitensi non può esportare i propri macchinari a Pechino. 

Secondo il giornale cinese, il brevetto per i generatori di radiazioni ultraviolette estreme e apparecchiature litografiche è stato richiesto nel marzo 2023, anche se la notizia è stata diffusa solo la scorsa settimana. Il documento è ancora in fase di revisione da parte dell’Amministrazione nazionale cinese per la proprietà intellettuale.

Il brevetto presentato da Shanghai Micro Electronics Equipment conferma i progressi della società cinese  nella litografia ultravioletta estrema, un campo che è considerato il punto debole di questo settore in Cina, poiché i semiconduttori sono necessari per lo sviluppo di tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, che richiede prodotti sempre più avanzati.

Gli scanner avanzati a ultravioletto estremo sono essenziali per la produzione di massa di semiconduttori di meno di 7 nanometri e, per questo, gli Stati Uniti, con l’applicazione di sanzioni all’esportazioni delle attrezzature necessarie alla loro produzione, hanno tentato di lasciare il paese del dragone fuori da questa tecnologia, ma, come sempre accade quando alla Cina si nega qualche attrezzatura o prodotto, dopo qualche tempo, lo producono da soli.

Con l’emergere di questa tecnologia propria in Cina, la distanza che separa Pechino dagli Stati Uniti e da altri paesi leader nei semiconduttori si sta riducendo, il che probabilmente dovrebbe preoccupare le autorità di ciascuna di queste nazioni, che da anni cercano di impedire l’accesso a questa tecnologia al paese asiatico. (RT)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

 

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