PARLAMENTO EUROPEO APPROVA RISOLUZIONE SULL’USO DELLE ARMI IN TERRITORIO RUSSO
La risoluzione che chiede di rimuovere le restrizioni all’uso delle armi inviate dall’Ue, affinché possano essere utilizzate dagli ucraini per colpire in profondità il territorio russo è stata approvata dal Parlamento Europeo.
Nel testo, approvato a maggioranza, l’Aula “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo, in quanto ciò ostacola la capacità dell’Ucraina di esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa ai sensi del diritto internazionale pubblico e lascia l’Ucraina esposta ad attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture”.
Inoltre, il parlamento “sottolinea che le forniture insufficienti di munizioni e armi e le restrizioni al loro utilizzo rischiano di compromettere gli sforzi compiuti finora e deplora profondamente la riduzione del volume finanziario degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte degli Stati membri, nonostante le energiche dichiarazioni rilasciate all’inizio dell’anno in corso. Ribadisce pertanto il suo invito agli Stati membri a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023 di consegnare un milione di munizioni all’Ucraina, di accelerare le forniture di armi, in particolare di moderni sistemi di difesa aerea e altri tipi di armi e munizioni, compresi i missili Taurus, in risposta a necessità chiaramente individuate”.
Gli eurodeputati chiedono anche “la rapida attuazione degli impegni congiunti in materia di sicurezza dei contratti tra l’Ue e l’Ucraina” e ribadisce che “tutti gli Stati membri dell’Ue e gli alleati della Nato dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire sostegno militare all’Ucraina con almeno lo 0,25 % del loro Pil annuo”.
La risoluzione , non vincolante, ma di forte valore politico, è stata approvata nel suo insieme con 425 voti favorevoli, 131 contrari e 63 astenuti. Il controverso paragrafo 8, quello che chiede la revoca sulle restrizioni all’uso delle armi sul territorio russo, è passato con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astensioni.
Ma come hanno votato gli eurodeputati italiani?
Gli eurodeputati di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo (gruppo Ecr) hanno votato a favore della risoluzione sul sostegno all’Ucraina nel suo insieme. Tra coloro che hanno votato a favore spiccano il capodelegazione di Fratelli Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi, Nicola Procaccini, la vicepresidente del Parlamento Antonella Sberna.
Nel voto separato sulla conferma del paragrafo 8, che è comunque contenuto nel testo approvato nel suo insieme, Fratelli d’Italia ha votato contro, mentre i polacchi del Pis, che stanno anche loro nell’Ecr, hanno votato a favore. I colleghi di Forza Italia (Ppe) Caterina Chinnici, Salvatore De Meo, Flavio Tosi si sono espressi contro la conferma dell’emendamento (si è astenuto Herbert Dorfmann dell’Svp). Gli stessi eurodeputati di Forza Italia/Ppe hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, come Fdi. Contraria sia al testo della risoluzione nel suo insieme che al paragrafo 8, invece, la Lega, che milita nel gruppo Patrioti per l’Europa (PfE).
Contro la risoluzione ha votato anche una parte dell’opposizione, in particolare i Cinquestelle, i Verdi, Sinistra Italiana (The Left), mentre il Pd ha votato in grande maggioranza a favore, pur votando contro l’emendamento controverso (tranne la vicepresidente dell’Aula Pina Picierno, che ha votato a favore anche in questo caso, dichiarandolo pubblicamente). Il gruppo della Left si è spaccato: alcuni eurodeputati, come la ‘capitana’ Carola Rackete, hanno votato a favore della risoluzione, altri contro. (ADN Kronos)
Davvero incomprensibile il voto di coloro che si sono espressi favorevoli all’intera risoluzione e che poi hanno votato contro il paragrafo 8. La solita ambiguità.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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Uno stato che non ci è mai stato averso ci è venuto incontro nei momenti difficili durante e dopo guerra allora ditelo palesemente l Europa a dichiarato guerra alla Russia