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PUTIN: USARE ARMI A LUNGO RAGGIO SIGNIFICA ESSERE IN GUERRA CON LA RUSSIA 

 

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato alla stampa che se fosse presa la decisione di consentire all’Ucraina di attaccare in profondità il territorio russo riconosciuto a livello internazionale con armi a lungo raggio, significherebbe che i paesi della NATO “sono in guerra con la Russia”.

“Se si prende questa decisione, significherà, nientemeno, il coinvolgimento diretto dei paesi della NATO […] nella guerra in Ucraina. Questa è l’implicazione diretta”, ha dichiarato il presidente russo.

“E se è così, al fine di cambiare la natura del conflitto, prenderemo la decisione appropriata in base alle minacce che ci vengono poste”, ha assicurato il presidente russo.

Se tale decisione fosse presa dai partner occidentali di Kiev per la Russia potrebbe, questa volta, essere superata la linea rossa che potrebbe convertire il conflitto da una guerra tra Ucraina e Russia al in un conflitto più ampio.

Non sappiamo se permettere di colpire in profondità il territorio russo con i missili occidentali implichi, per Mosca, oltrepassare quella linea rossa che spesso viene evocata dalla Nato quando, ad esempio, furono forniti i carri armati o gli F-16.

per Putin  l’esercito ucraino “non è in grado di effettuare attacchi con moderni sistemi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale” e gli attacchi sono possibili solo utilizzando i dati di intelligence dei satelliti della NATO, che Kiev non dispone. Inoltre, “questi sistemi missilistici possono essere pilotati solo da personale militare della NATO”, quindi l’implicazione occidentale sarebbe ovvia.

“Quindi non si tratta di permettere o meno al regime ucraino di attaccare la Russia con quelle armi. Si tratta di decidere se i paesi della NATO debbano o meno essere direttamente coinvolti nel conflitto militare”, ha sottolineato.

Siamo di fronte ad una scelta, quella occidentale di autorizzare Kiev, che potrebbe far scalare il conflitto e nei nostri mezzi di informazione i nostri giornalisti continuano a parlare di gossip.

Invece di porre l’attenzione su questa possibile scalata del conflitto ci continuano a martellare i gioielli di famiglia con le vicende di Sorelle d’Italia e con le love story, vere o presunte, del dimissionato ministro della cultura. Per carità sono cose importanti, ma in una situazione mondiale che ci potrebbe portare sull’orlo della terza guerra mondiale o ad un allargamento in Europa del conflitto russo-ucraino a me non importa proprio nulla di sapere se la sorella di Giorgia Meloni era in procinto di essere indagata oppure se Maria Rosaria boccia ha o meno frequentato non solo il ministero della cultura.

Mi pare, ma forse mi sbaglio, che ci sono cose molto più importanti a cui dedicare il proprio tempo. Forse vogliono portarci di fronte al fatto compiuto, ci vogliono far credere che tutto sta andando bene e poi, se il conflitto disgraziatamente dovesse estendersi, che è tutta colpa del brutto e cattivo inquilino del Cremlino.

Infine il nostro primo ministro perde il suo tempo a inventarsi fantasmagorici complotti invece di preoccuparsi seriamente di provare a inventare una mediazione per far concludere il conflitto in corso, Dimenticavo però che non può farlo dato che il suo padrone a stelle e strisce non ha minimamente intenzione di arrivare a una pace negoziale.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

 

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