MARK ZUCKERBERG DENUNCIA PRESSIONI STATUNITENSI
Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, ha rivelato che l’amministrazione di Joe Biden ha fatto pressione sulla società per censurare alcuni contenuti.
Il fondatore di Facebook, in una lettera indirizzata al presidente del comitato giudiziario della Camera Jim Jordan, ha denunciato pressioni dell’amministrazione statunitense riguardanti la pubblicazione di alcuni contenuti sulla sua piattaforma. Questa lettera assume particolare importanza oggi dopo che la Francia ha arrestato il fondatore di Telegram Pavel Durov accusandolo di ben 12 capi di imputazione per non aver controllato i contenuti pubblicati su Telegram.
Chiunque abbia avuto modo di pubblicare informazioni che non rispecchino la narrativa imposta dal main stream sulla piattaforma di Mark Zuckerberg avrà avuto la spiacevole comunicazione che tali contenuti violano gli standard della comunità oppure che sono stati controllati da fake checker che li hanno etichettati come notizie false con la conseguente rimozione. Se poi tale comportamento viene ripetuto c’è pure la possibilità della chiusura dell’account.
Premesso che la piattaforma è privata e quindi Mark Zuckerberg può fare ciò che vuole non è però ammissibile che vi siano pressioni da parte delle varie amministrazioni statunitensi che, con tale operazione, intendono circoscrivere le notizie solamente a quelle a loro gradite.
Nel 2021, alti funzionari dell’amministrazione, “compresa la Casa Bianca, hanno ripetutamente fatto pressione” sulle squadre di Meta “per censurare alcuni contenuti relativi al covid-19, scrive Mark Zuckerberg.
“Come ho detto ai nostri team in quel momento, credo fermamente che non dovremmo compromettere i nostri standard di contenuto a causa della pressione di qualsiasi amministrazione in qualsiasi direzione, e siamo pronti a contrattaccare se una cosa del genere accade di nuovo”, ha aggiunto. Speriamo che non siano le solite lacrime di coccodrillo.
Nella lettera, il proprietario di Meta ha ammesso che l’azienda ha persino censurato, quando prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti nel 2020, dopo gli avvertimenti dell’FBI su “una possibile campagna di disinformazione russa”, hanno limitato le informazioni su “accuse di corruzione che coinvolgono la famiglia dell’allora candidato democratico, Joe Biden”, mentre aspettavano la revisione sulla sua veridicità. “Da allora è diventato chiaro che il rapporto non era disinformazione russa e, in retrospettiva, non avremmo dovuto limitare la storia”, ha detto, assicurando che l’azienda ha cambiato le politiche per assicurarsi “che questo non accada di nuovo”.
Zuckerberg ha sottolineato inoltre la sua intenzione di rimanere neutrale nelle elezioni di novembre, dopo essere stato accusato di influenzare le ultime elezioni. “So che alcune persone credono che il mio lavoro abbia beneficiato un partito rispetto a un altro”, ha detto.
Staremo a vedere se Meta sarà davvero in grado di diventare una piattaforma neutrale e se avrà la capacità di non sottostare alle pressioni delle varie amministrazioni statunitensi.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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