MESSICO PROTESTA CONTRO GLI STATI UNITI PER FINANZIAMENTO AGLI OPPOSITORI
Il governo messicano ha inviato agli Stati Uniti una nota diplomatica per il presunto finanziamento a organizzazioni non governative legati all’opposizione per aver interferito nelle passate elezioni.
Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha riferito che si tratta della seconda missiva inviata a Washington dopo la prima notificata al governo statunitense nel 2021 letteralmente ignorata dalla Casa Bianca. Secondo lui questa è una cattiva pratica del governo statunitense che deve essere bandita.
La principale agenzia di intelligence messicana ha scoperto che dal 2018 al gennaio 2024 un’organizzazione non governativa, denominata “Messicani contro la corruzione e l’impunità”, ha ricevuto 96,74 milioni di pesos, circa 5,6 milioni di dollari, dall’Ambasciata degli Stati Uniti a Città del Messico e dall’USAID.
Inoltre l’ONG avrebbe ricevuto fondi da strutture come la Fondazione Rockefeller, la Fondazione MacArthur, la Fondazione Ford, la Fondazione della Comunità Internazionale e alcune altre. I pagamenti sui conti dell’ONG hanno iniziato ad arrivare tre anni dopo la fondazione dell’organizzazione – nel 2018. Questo è stato lo stesso anno in cui Obrador ha vinto le elezioni precedenti.
Il Presidente del Messico prevede di inviare non solo una nota diplomatica, , ma anche una lettera personale a Joe Biden sulla questione dell’interferenza in questioni riguardanti la sovranità del paese.
L’ufficio del procuratore fiscale controllerà tutte le donazioni all’organizzazione, si pensa inoltre di aggiornare -, le regole relative alle deduzioni fiscali per le donazioni alle organizzazioni in modo che le risorse statali non vengano utilizzate per finanziare campagne contrarie agli interessi della maggioranza dei messicani.
La politica di finanziamento delle organizzazioni non governative legate alle opposizioni è una costante della strategia statunitense atta a sovvertire i legittimi governi o interferire nelle elezioni. Operazione che oramai avviene da decine di anni sotto gli sguardi della maggior parte delle nazioni occidentali. Interessante la denuncia del presidente messicano perché denota la volontà del proprio governo di opporsi a questa pratica usuale anche se non porterà a modifiche sostanziali nelle politiche di interferenza della Casa Bianca che si arroga il diritto di interferire ovunque ritenga necessario.
Se poi qualche stato, vedi Georgia e Venezuela, decidono di regolamentare le organizzazioni non governative sul loro territorio istituendo registri e controlli sulle fonti di finanziamento allora da Washington viene puntato il dito contro i rispettivi esecutivi rei, secondo loro, di non garantire la libertà dei cittadini.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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