RUSSIA: REGIME SPECIALE ANTITERRORISMO, UNA SVOLTA NEL CONFLITTO?
In risposta all’invasione ucraina sul territorio russo il governo di Mosca ha istituito il ‟regime speciale antiterrorismo” nelle oblast’ di Bryansk, Kursk e Belgorod, ma cosa potrebbe significare per il conflitto tale decisione?
La decisione di Putin di istituire il regime speciale antiterrorismo potrebbe avere effetti molto importanti sulle sorti del conflitto. In primo luogo l’invasione è considerata dal Cremlino, con l’adozione di questo regime speciale, un’azione che minaccia le regioni al confine con l’Ucraina non di carattere militare, ma terroristica.
“Significa che, almeno per ora, la Russia (che, ricordo, formalmente non è in guerra con l’Ucraina) non intende presentare questa violazione dei suoi confini come un atto di guerra nonostante sia stata effettuata dall’esercito regolare ucraino”, spiega Francesco Dall’Aglio sul suo canale Telegram.
In secondo luogo libera il Cremlino da tutti quei vincoli sulle decisioni da prendere che passavano attraverso vari organi ,come il ministero della difesa, che di fatto rallentavano di molto le azioni militari, Adesso è il servizio di sicurezza russo, l’FSB, a occuparsi delle questioni decisionali liberando lo stesso Putin da molti lacci e lacciuoli.
Infine, cosa molto importante, i militari ucraini non godono più di quelle protezioni internazionali garantite ai prigionieri, sono dunque considerati terroristi e non militari, perderanno molto probabilmente tutti i vantaggi delle leggi militari che a loro sono riservate.
Il regime speciale permetterà inoltre ai militari di svolgere indagini senza rispettare tutta una serie di autorizzazioni come quelle dei tribunali per, ad esempio, eseguire una perquisizione, potranno essere monitorate le conversazioni e la diffusione di materiale compromettente e considerato pericoloso per le forze armate. Come è avvenuto in passato durante la guerra in Cecenia.
I fans di Zelensky gongolano perché, secondo loro, la guerra è finalmente arrivata anche sul suolo russo e i cittadini iniziano a conoscere le conseguenze del conflitto sulla loro pelle e su le loro abitudini. Hanno ragione i sostenitori dell’Ucraina di esultare oppure, l’ultimo tentativo di Kiev di cambiare le sorti del conflitto, potrebbe rivelarsi il modo migliore per essersi scavati la fossa da soli?
Mi sembra piuttosto strano che dagli Stati Uniti arrivi la notizia che loro non sapevano nulla dei progetti di Kiev quando tutte le strategie militari sono pianificate dalla Nato e poi riferite al burattino di Kiev. E’ chiaro che l’attuale invasione del territorio russo non porterà a nulla, allora perché dagli Stati Uniti e dalla Nato la hanno approvata? Perché la hanno approvata nonostante le loro reticenze nell’ammetterlo. Forse per alimentare il conflitto e sperare in una capitolazione, poco probabile, della Russia, oppure per cercare di creare un movimento interno che scalzi dal potere Putin?
Come mi sembra strano che da Mosca non abbiano notato il dispiegamento delle forze militari ucraine al confine. Una fortuita coincidenza? Anche questo poco probabile.
Allora come spiegare l’invasione ucraina sul territorio Russo? Potrebbe essere che Russia e Stati Uniti si siano messi d’accordo per trovare un modo onorevole per entrambi per far terminare il conflitto.
Alla Russia occorre avere le mani libere e colpire senza troppi problemi l’Ucraina, aver definito i militari come terroristi li autorizza a compiere tutte quelle azioni che in precedenza non poteva compiere. Un po’ come gli Stati Uniti hanno fatto dopo l’11 settembre, che grazie alla scusa del terrorismo, è stato usato per fare guerre in Iraq e Afganistan per i loro interessi di bottega fregandosene dei terroristi. Mi immagino che sia difficile per l’occidente opporsi alla lotta del terrorismo dopo che è stato usato per decenni proprio da loro.
Alla Casa Bianca occorre trovare una via onorevole per uscire da un conflitto che non pare proprio avere fine, per salvarsi la faccia e scongiurare il crollo definitivo della Nato. L’Ucraina, a parte questa incursione che sta costando migliaia di morti e la distruzione di un centinaio, al momento, di mezzi corazzati, di carri armati e cannoni, non sembra esserein grado sul fronte in Dombass di sovvertire la costante avanzata di Mosca sul campo. Quindi lasciare fare a Zelensky l’invasore con la conseguente applicazione del regime speciale antiterrorismo potrebbe essere, per l’amministrazione di Joe Biden, la via più onorevole per scaricare lo scomodo governo ucraino.
Sottolineo, infine, che dalla Casa Bianca non sono arrivate dichiarazioni in merito alla scelta di Putin di istituire il regime speciale antiterrorismo nonostante che proprio da quelle parti sappiano benissimo di cosa si tratta a differenza dei nostri sempre poco informati giornalisti del main straem. Lo sanno perché hanno usato questa misura per decenni per avere le mani libere per inventarsi guerre in mezzo mondo.
Un’analisi di fantapolitica? Forse, staremo a vedere.
E Zelensky? Anche lui è un terrorista, ovviamente. E sappiamo benissimo che fine hanno fatto i vari terroristi.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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