EDMUNDO GONZÁLEZ URRUTIA, IL NUOVO GUAIDO’ VENEZUELANO?
Il ministro degli Esteri venezuelano Yván Gil ha denunciato che Washington sta guidando il tentativo di colpo di stato nel paese.
Gli Stati Uniti si sono messi a capo di una “avventura golpista e fascista” in vista di un tentativo di colpo di stato in Venezuela, ha detto il ministro degli Esteri venezuelano Yván Gil.
“Con questo nuovo passo falso, gli Stati Uniti dimostrano di essere a capo di un tentativo di colpo di stato in Venezuela. Li abbiamo sconfitti in campo elettorale e li sconfiggeremo in questa avventura golpista e fascista. La pace trionferà e i lacchè non torneranno. Guaidó 2.0 = Fracaso 2.0”, ha scritto sui suoi account social.
Con queste parole Gil ha risposto a una dichiarazione della Casa Bianca nella quale riferiscono di una telefonata del segretario di Stato statunitense Antony Blinken con gli oppositori venezuelani Edmundo González Urrutia e María Corina Machado. “Il segretario Blinken si è congratulato con il signor González Urrutia per aver ottenuto il maggior numero di voti nelle elezioni presidenziali in Venezuela il 28 luglio”, si legge nel messaggio di Washington.
Durante la conversazione, Blinken ha evidenziato “gli ampi sforzi dell’opposizione per garantire un conteggio trasparente dei voti”. L’alto funzionario statunitense “ha espresso la sua preoccupazione per la sicurezza e il benessere [di González Urrutia e Machado] dopo le elezioni e ha condannato ogni violenza politica e repressione”.
“Il segretario ha applaudito il popolo venezuelano per la sua dedizione alla democrazia di fronte a sfide importanti e ha riaffermato l’impegno degli Stati Uniti a sostenere il processo di ripristino delle norme democratiche in Venezuela”, conclude il comunicato.
Il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, è stato proclamato presidente eletto dalle autorità del Consiglio Nazionale Elettorale, tuttavia, Washington non riconosce i risultati del CNE e ammette invece come validi i dati gestiti dall’oppositrice María Corina Machado, che in questo senso usurpa le funzioni del potere elettorale e denuncia una presunta “frode” senza consegnare prove davanti alle autorità competenti.
Rifiutando la posizione degli Stati Uniti, Maduro ha dichiarato che “gli Stati Uniti devono togliere il naso dal Venezuela” e smettere di intervenire nel processo elettorale del paese.
Si sono aggiunti tra gli altri alla posizione statunitense di non riconoscere il risultato elettorale anche i governi di Perù, Argentina, Guatemala, Costa Rica ed Ecuador, mentre la Colombia, il Brasile e il Messico accettano il verdetto del Consiglio Nazionale elettorale del Venezuela.
Avemdo, gli Stati Uniti e i loro vassalli, riconosciuto come vincitore l’oppositore Edmundo González Urrutia ci troveremo in breve di fronte a un nuovo Guaidò in Venezuela?
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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