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SVENTATO IN VENEZUELA UN ATTENTATO AL SISTEMA ELETTRICO NAZIONALE 

 

Sventato in Venezuela un attentato che avrebbe lasciato senza energia elettrica varie regioni del paese un giorno prima della celebrazione delle elezioni presidenziali.

Il governatore dello stato di Tachira,  Freddy Bernal, ha riferito dell’arresto di sei individui, tra cui due colombiani e quattro venezuelani, che sono stati sorpresi mentre cercavano di entrare nella sottostazione elettrica di Ureña con materiali esplosivi per compiere un attentato che avrebbe messo in ginocchio il sistema elettrico venezuelano.

“Faccio una denuncia nazionale e internazionale, molto speciale agli oltre 700 osservatori internazionali che sono venuti a verificare la trasparenza del processo elettorale di domani. Ieri sera, alle 01:30 del mattino, grazie a una chiamata del Potere Popolare, gli organismi speciali di pattugliamento,  abbiamo fermato in flagrante sei individui, di cui due sono colombiani paramilitari e quattro venezuelani”, ha annunciato Bernal.

Tra i materiali sequestrati agli attentatori figurano anche tre bombole contenenti oxicor che equivalgono ognuna a cinque chilogrammi di esplosivo TNT, ha riferito il governatore dello stato di Tachira. 

“Cosa intendevano fare questi terroristi? Smantellare la sottostazione elettrica di Ureña e far esplodere i trasformatori. Questo avrebbe avuto un effetto a cascata nella stazione di San Antonio, nella stazione di San Cristóbal, nella stazione di El Corozo, Uribante, La Vueltosa, San Agatón e Yaracuy, lasciando senza elettricità Táchira, Mérida, Trujillo, Barinas, Apure, Zulia, fino a Yaracuy, per una settimana, secondo il presidente di Corpoelec”, ha detto Bernal.

Questo tentativo di sabotaggio fa parte di una serie di attacchi che il sistema elettrico venezuelano ha subito negli ultimi anni. Il 24 giugno 2024, il presidente, Nicolás Maduro, aveva già avvertito dei possibili attacchi dell’opposizione al sistema elettrico nazionale, sottolineando l’importanza di essere preparati per tali eventualità, soprattutto in vista dell’avvicinarsi delle date elettorali.

Il 7 marzo 2019, il Venezuela ha vissuto il più grande e lungo blackout della sua storia. Il governo bolivariano ha riferito in quell’occasione che il primo incidente è stato il prodotto di “un attacco cibernetico e di impulso elettromagnetico seguito da tre attacchi fisici”. Negli ultimi anni, le autorità venezuelane hanno implementato varie misure per rafforzare le infrastrutture e migliorare la sicurezza, tuttavia, il Venezuela continua ad affrontare attacchi che cercano di influenzare negativamente la vita quotidiana e la pace sociale della sua popolazione.

L’attacco sventato la scorsa notte aveva chiaramente l’intento di bloccare le prossime elezioni presidenziali che si stanno tenendo oggi nel paese sud americano e che vedono, ancora una volta, la destra estrema sulle barricate per impedirne lo svolgimento.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

 

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