STATI UNITI: VERRA’ RIMOSSO IL MOLO GALLEGIANTE A GAZA
Washington ha deciso di porre fine alle operazioni di fornitura di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza attraverso il molo galleggiante dispiegato sulle coste dell’enclave palestinese e lo smantella, ha annunciato giovedì il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, citato da Reuters.
Il funzionario ha spiegato che la decisione è dovuta al fatto che la Striscia riceve già una quantità sufficiente di cibo e altra assistenza via terra, quindi l’uso del molo non è più necessario. Secondo Sullivan, la costruzione ha già svolto il suo ruolo nella fornitura di aiuti a Gaza.
“Il vero problema in questo momento non è far arrivare gli aiuti a Gaza. Si tratta di portare gli aiuti a Gaza in modo efficace”, ha detto il funzionario, riferendosi al caos che l’enclave sta attraversando a causa della distruzione delle sue infrastrutture.
La decisione di costruire il porto temporaneo, del valore di 320 milioni di dollari, è stata presa dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden all’inizio di marzo. Ha iniziato a ricevere le prime spedizioni di aiuti umanitari a Gaza il 17 maggio, ma le consegne sono state sospese il 19 e 20 maggio dopo che la maggior parte dei camion umanitari sono stati saccheggiati sulla strada verso un magazzino.
Inoltre, la struttura è stata rimossa in un’occasione perché è stata danneggiata dalle severe condizioni meteorologiche e ha richiesto riparazioni, anche se è stata poi riallocata nel suo posto.
Nonostante le affermazioni di Sullivan, l’ONU ha denunciato più volte la mancanza di cibo a Gaza. Il rapporto speciale sulla Striscia di Gaza del sistema di monitoraggio della fame delle Nazioni Unite, pubblicato alla fine di giugno, ha rivelato che nell’enclave palestinese sotto l’occupazione di Israele persiste un alto rischio di carestia mentre il conflitto continua e l’accesso agli aiuti umanitari rimane limitato.
Gli esperti che hanno lavorato alla preparazione del rapporto hanno avvertito che il 96% della popolazione (2,15 milioni di persone) affronta alti livelli di insicurezza alimentare acuta. (RT)
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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