Bandiera dell’Ucraina e della NatoBandiera dell’Ucraina e della Nato

DA ANNI L’UCRAINA DEVE ENTRARE NELLA NATO 

 

Nelle ambizioni espansioniste statunitensi l’entrata dell’Ucraina nella Nato è sempre stata una priorità dalla caduta dell’Unione Sovietica, sostenerlo era sempre stato considerato un’esagerazione, ma adesso alcuni documenti declassificati dimostrano che non era il solito complotto anti atlantista. 

Nonostante le promesse fatte da Washington a Mosca di non espandere la NATO verso i confini russi, le autorità statunitensi già nel 1994 hanno iniziato a pianificare segretamente l’ingresso dell’Ucraina nel blocco militare per non lasciarla in una “zona grigia o sfera di influenza russa”, secondo documenti recentemente declassificati dall’Archivio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Tante promesse non mantenute: tra i documenti resi noti durante una riunione dei leader della NATO con una delegazione del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica ,nel giugno 1991, l’allora segretario generale della NATO, Manfred Woerner, ha assicurato che non ci sarebbe stata alcuna espansione della NATO. Affermando che sia lui che il Consiglio della NATO si oppongono a questo tipo di attività, sottolineandoche “13 dei 16 membri […] condividono questa opinione”.

Inoltre, due mesi dopo il crollo dell’Unione Sovietica, nel dicembre 1991, Woerner ha incontrato in Russia l’ultimo presidente del Soviet Supremo, Ruslan Jasbulatov, per discutere il futuro della sicurezza europea e la cooperazione tra l’Alleanza Atlantica e Mosca. Durante i colloqui ha sottolineato il profondo interesse della NATO nell’aiutare la Russia a “prosperare”.

Nonostante queste affermazioni, gli Stati Uniti non hanno abbandonato i piani di espansione della NATO. Un documento dell’ottobre 1993 basato su memorandum dell’allora consigliere per la sicurezza nazionale Anthony Lake descrive un dibattito politico tra i sostenitori di una rapida espansione e quelli a favore di una politica più moderata.

Come risultato delle discussioni, il Comitato Direttivo del Consiglio di Sicurezza Nazionale ha raggiunto un impegno secondo il quale la NATO avrebbe continuato ad espandersi, anche se non è stato specificato come o quando, e ha anche dettagliato che sarebbe stata stabilita l’Associazione per la Pace, volta a rafforzare le relazioni dell’Alleanza Atlantica con altri stati europei e le ex repubbliche sovietiche.

L’allora presidente russo Boris Eltsin ha elogiato l’iniziativa dell’associazione, poiché la vedeva come un’alternativa all’espansione del blocco militare. Washington, tuttavia, la vedeva come un passo prima dell’espansione. Così, un altro documento del Consiglio di Sicurezza Nazionale intitolato ‘Avanzare verso l’espansione della NATO’ mostra che quasi un anno dopo, le opinioni dei sostenitori dell’espansione della NATO hanno prevalso nella politica estera degli Stati Uniti.

Il documento, che si basa sulle opinioni del consiglio sulla tattica del governo degli Stati Uniti al riguardo, include obiettivi come “avere a  medio termine, una NATO ampliata, che includa i principali paesi dell’Europa centrale e orientale che rispettano i nostri principi, con la prospettiva di estenderla a quelli non ammessi nel primo tratto”.

“La possibilità per l’Ucraina e gli Stati baltici di entrare nella NATO deve essere mantenuta; non dovremmo mandarli in una zona grigia o in una sfera di influenza russa” recita il documento.,

Allo stesso modo, i documenti declassificati includono un riassunto di un incontro tra l’allora sottosegretario di Stato degli Stati Uniti Strobe Talbott e l’allora ambasciatore del Regno Unito alla NATO David Manning durante il quale hanno discusso le loro impressioni sul nuovo governo russo dopo l’elezione di Vladimir Putin come presidente.

“I recenti contatti con i leader russi hanno lasciato Manning preoccupato che il vecchio pensiero continui a prevalere troppo e che Putin stesso possa ritardare la collaborazione con la nuova amministrazione statunitense e la risoluzione delle questioni in sospeso”, si legge nel testo.

Allo stesso tempo, Talbott, da parte sua, “ha suggerito che il prossimo round di espansione della NATO potrebbe essere più facile” durante il mandato di Putin che sotto l’amministrazione Eltsin, che per anni ha espresso la sua ferma opposizione all’espansione del blocco militare verso i confini della Russia.

Secondo lui, “mentre l’ex presidente russo vedeva la NATO in termini simbolici, anche emotivi, quello attuale sembra pensare di più in termini di un concetto duro delle principali minacce della Russia, in particolare l’estremismo islamico e i cinesi”. (RT)

Come si vede le ambizioni degli Stati Uniti, espresse attraverso la Nato, di conquistare la Russia hanno radici che vanno lontano nel tempo. Dopo aver vinto, soprattutto grazie alla miopia di Gorbaciov che credeva che il nuovo corso della nuova Unione Sovietica dovesse essere al lato degli Stati Uniti, in una partnership paritaria, il conflitto decennale con mosca da Washington fu iniziata la politica di accerchiamento della Russia a seguito della dichiarazione di indipendenza di diversi territori appartenenti alla vecchia Unione Sovietica. 

I territori baltici e le vecchie nazioni appartenenti al Patto di Varsavia progressivamente furono inglobati nella Nato, restavano fuori la Bielorussia e l’Ucraina. Conquistare anche queste due nazioni è diventato prioritario per gli Stati Uniti al fine di terminare l’accerchiamento europeo della Russia. 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

 

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