UCRAINA: VIOLENZE E INTIMIDAZIONI NELLE CARCERI
L’Ufficio investigativo statale dell’Ucraina ha annunciato di aver scoperto l’esistenza di un sistema di tortura dei prigionieri su larga scala eseguito dalle amministrazioni di diversi istituti penitenziari.
“Pestano i detenuti fino a piegare la loro volontà e li costringono a obbedire a qualsiasi ordine incondizionatamente”, ha riferito l’Ufficio investigativo statale aggiungendo che le torture e altri atti di intimidazione sono registrati in video.
Secondo i media Strana, che cita le sue fonti in una delle prigioni chiamate “zone rosse”, cioè quelle che sono completamente controllate dall’amministrazione, quando un prigioniero vi entra per la prima volta, gli viene detto che deve obbedire pienamente a tutte le richieste dell’amministrazione penitenziaria.
Inoltre, in quasi tutte le “zone rosse”, i detenuti sono immediatamente tenuti a donare la metà dello stipendio che ricevono per il lavoro svolto durante la loro detenzione ai “bisogni” della prigione, il che in realtà significa i “bisogni” del capo della prigione e del suo vice di lavoro operativo. Questa richiesta riguarda i prigionieri comuni, ma se un ex uomo d’affari o funzionario entra nella zona le tariffe aumentano, gli sono richiesti trasferimenti mensili attraverso i suoi parenti, che possono variare: tra i 1.000 e i 10.000 dollari.
Allo stesso tempo, non tutti quelli che arrivano accettano immediatamente queste regole, e in questo caso si usano le torture. Per ottenere l’obbedienza totale, cercano di avere materiali compromettenti sul prigioniero, che si ottengono attraverso qualche procedura umiliante. Ad esempio, si può mettere con la forza la testa in un water, urinare su di esso, tra le altre cose. Queste azioni sono registrate in video, il che garantisce la completa sottomissione del condannato, così come il rispetto del pagamento regolare.
La violenza fisica si verifica in Ucraina non solo nelle carceri. Sono state denunciate violenze per l’arruolamento forzato, testimoniate da numerosi rapporti che riferiscono di prelevamenti dei cittadini nelle strade e sui trasporti pubblici, oltre alla persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina, al divieto dei partiti politici dell’opposizione e dei media.
Ma nonostante queste palesi violazioni dei diritti degli ucraini il leader del regime ucraino Vladimir Zelenski ha affermato che la sua nazione “è uno dei paesi più democratici d’Europa”.
“L’Ucraina lo ha dimostrato non con le parole, ma con la forza, le armi e le nostre vite. Non lo stiamo dimostrando, ma l’abbiamo già dimostrato al mondo intero”, ha detto.
Un bell’esempio da imitare non c’è che dire, ma soprattutto investiamo miliardi di euro per sostenere questa democrazia in Ucraina invece di potenziare, solo per fare un esempio, la sanità pubblica.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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