IRAN ATTACCA ISRAELE CON DRONI E MISSILI
Questa notte l’Iran, in rappresaglia per il bombardamento compiuto dall’esercito israeliano contro il suo consolato a Damasco, in Siria, ha portato a termine un attacco senza precedenti contro Israele.
Obiettivo dell’attacco, condotto con l’uso di centinaia di droni e con una settantina di missili, sono state le infrastrutture militari dell’esercito di Tel Aviv compresa la base aerea Hatzerim utilizzata nell’attacco contro la sezione consolare della sua ambasciata in Siria. Da questa base sarebbero decollati gli aerei che hanno successivamente colpito la rappresentanza diplomatica iraniana.
Secondo i rapporti ricevuti, la metà dei missili lanciati verso i territori occupati, dal Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (CGRI) dell’Iran, hanno raggiunto i loro obiettivi con successo.
Sette missili lanciati dall’Isfahan occidentale, nell’Iran centrale, hanno colpito la base aerea dell’aeronautica israeliana nel deserto di Negev, conosciuta come Hatzerim. Questa base ospitava munizioni, aerei da combattimento americani e altri beni del valore di miliardi di dollari.
La base ospita anche i caccia F-35 che secondo quanto riferito dall’Iran sarebbero stati distrutti. Da parte israeliana invece viene riferito che i danni alle infrastrutture sarebbero stati lievi.
Il canale 12 della televisione israeliana ha confermato finora che sette missili hanno colpito la suddetta base anche se non riferisce dei danni subiti. Secondo il governo iraniano la metà dei missili lanciati hanno raggiunto gli obiettivi designati, mentre invece Tel Aviv dichiara di aver abbattuto il 99 per cento dei missili lanciati da Teheran.
Il presidente degli Stati Uniti Biden in una conversazione telefonica durata 25 minuti con il primo ministro israeliano Netanyahu ha chiesto che Israele non risponda all’attacco iraniano. Attacco che secondo la rappresentanza iraniana all’ONU è giustificato dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite che prevede il diritto alla legittima difesa.
Secondo quanto affermato dal capo dello stato maggiore della nazione persiana Mohammad Bagheri l’attacco ha colpito un centro di informazione che ha fornito i dati che hanno permesso al paese ebraico di bombardare il consolato iraniano a Damasco, riferisce IRNA.
“L’operazione è stata pianificata in modo tale che il grande centro di intelligence che ha fornito ai sionisti le informazioni necessarie per questo crimine è stato attaccato, così come la base aerea di Navatim, da dove ha decollato l’aereo F-35 per attaccare il nostro consolato a Damasco”, ha detto Bagheri.
Da parte israeliana non vengono ovviamente rilasciate dichiarazioni sul reale ammontare dei danni subiti e probabilmente tali informazioni non verranno mai rese note con tutto vantaggio per l’Iran che potrà affermare di aver portato a termine il suo attacco con successo .
Una cosa però è certa: la difesa israeliana non si è comportata nel migliori dei modi. Tanto blasonata ma se non ci fosse stato l’aiuto dei caccia statunitensi, britannici e francesi molti dei droni e dei missili non sarebbero stati abbattuti.
Il ministro degli esteri iraniano Hossein Amir Abdullahian ha pronunciato un discorso davanti agli ambasciatori e ai rappresentanti delle missioni diplomatiche a Teheran nel quale ha dichiarato che “Le forze armate iraniane hanno condotto un’operazione coordinata in cui sono stati attaccati obiettivi militari nel profondo dell’entità sionista”.
Tra i paesi che hanno aiutato Israele questa notte non dobbiamo dimenticare la Giordania che ha concesso il suo spazio aerei ai caccia statunitensi e britannici. Vari missili e droni kamikaze sono stati infatti abbattuti sui cieli giordani facendo definitivamente capire da che parte sta Amman.
Cosa succederà adesso non lo sappiamo, ma è certo che a Tel Aviv non si aspettavano un attacco di queste dimensioni e se i danni sono stati lievi, come affermano da Israele, il merito non è certo tutto della difesa di quel paese ma dall’aiuto ricevuto dai suoi alleati. Inoltre l’azione iraniana dimostra che il paese persiano è in grado di rispondere adeguatamente a possibili attacchi nei suoi confronti. Israele non è più quella potenza invincibile che era anni fa, altri attori in quella parte del mondo sono in grado di contrastare il potere militare di Tel Aviv mettendo in discussione la legge della deterrenza.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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