HAITI: NUOVI FINANZIAMENTI ALLA POLIZIA, MA DOVE FINISCONO I SOLDI?
Un nuovo finanziamento dell’Unione Europea alla Polizia Nazionale Haitiana è stato concesso il 1° febbraio, ma i dubbi sull’uso di questi fondi restano.
I rappresentanti della delegazione dell’Unione europea, del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e dei Crimini (ONUCD) hanno firmato un accordo per un finanziamento di 3 milioni di euro per la Polizia Nazionale Haitiana )PNH) il 1° febbraio.
Il contributo dell’UE sosterrà tra l’altro l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), attraverso azioni alla dogana, a livello di porti e aeroporti. Ciò consentirà di controllare meglio il flusso di beni che entrano nel paese, comprese le armi.
Meno armi significherebbe meno violenza e meno vittime”, ha riassunto il rappresentante dell’Unione europea ad Haiti, Stefano Gatto.
Ma le domande su come verrano impiegati e su dove finiranno quei fondi restano. Infatti nono stante i cospicui finanziamenti internazionali alla polizia di Haiti le violenze compiute dalle bande criminali e dalle gang che indisturbate mettono a ferro e fuoco il paese non cessano. Nello scorso anno hanno perso la vita più di 5000 haitiani per le violenze nel paese.
Inoltre negli ultimi anni i bilanci della Polizia Nazionale Haitiana hanno avuto un incremento di oltre il 400 per cento, aumenti che però sono stati usati per il 90 per cento per gli stipendi dei dipendenti e solo per il 10 per cento per investimenti.
I i soldi dell’ultimo finanziamento che arriveranno da Bruxelles, diretti alla PNH, saranno usati nella lotta contro i crimini sessuali, e per l’aumento della presenza di agenti di sesso femminile all’interno dell’istituzione.
I dubbi sull’uso di questi fondi resta, infatti come per tutti i fondi annunciati a sostegno della Polizia Nazionale di Haiti, non si sa quale sarà la parte dell’aiuto diretto alla PNH e cosa sarà speso per conto della polizia nazionale da istituzioni che non appartengono agli haitiani.
E’ dal 1995 che gli haitiani e la comunità internazionale hanno lavorato sulla polizia e sulla giustizia, gli annunci si seguono e si assomigliano mentre la situazione della sicurezza si deteriora. Questo dura da anni. Da decenni.
Sembra che da entrambi i fronti le parti siano soddisfatte di questa politica. I mezzi mobilitati su entrambi i lati sono insufficienti, le soluzioni scelte non reggono la strada ma perseveriamo ad alimentare la macchina del fallimento.
Ad Haiti nel 2024, l’insicurezza si sta diffondendo come le metastasi di un cancro in tutto il corpo sociale. Il male devasta mentre nelle manifestazioni ufficiali galleggiano discorsi soddisfatti, promesse minime e rimproveri condivisi.
I funzionari haitiani non sono all’altezza dei problemi da anni, le risorse impegnate dalla comunità internazionale non danno risultati, ma i due campi perseguono una collaborazione assoluta mentre il paese si trasforma in un campo di rovina dove i cadaveri servono come insetticida per impedire alla speranza di fiorire.
Tra 5 anni, tra 10 anni, faremo studi accademici per spiegare perché le soluzioni sostenute dalla comunità internazionale ad Haiti e il suo sostegno a presidenze inutili hanno dato alla luce disastri così grandi. Ma non c’è bisogno di aspettare così a lungo per dire che né le medicazioni né le aspirine curano il cancro, denuncia Frantz Duval su lenouvelliste.com
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info