RINVIATA LA CONSEGNA DEGLI F-16 ALL’UCRAINA
Tempi bui per le forze armate ucraine: la Danimarca posticipa la consegna degli F-16 e gli Stati Uniti non sono in grado di fornire i missili per le batterie Patriot.
La consegna dei primi sei caccia F-16 che la Danimarca ha promesso nell’agosto dello scorso anno di donare all’Ucraina entro l’inizio del 2024 sarà ritardata fino alla metà dell’anno, ha riferito sabato il giornale Berlingske.
Il Ministero della Difesa danese ha sottolineato che la consegna sarà effettuata durante il secondo trimestre e ha sostenuto che il calendario dipende dal rispetto di una serie di condizioni, come l’adeguata formazione dei piloti ucraini e la disponibilità di logistica e infrastrutture necessarie per la manutenzione degli aerei.
Il primo gruppo di piloti ucraini ha completato alla fine di dicembre un programma di formazione di base necessario per pilotare questi aerei di fabbricazione statunitense. Oltre a questo lotto di caccia, il governo danese prevedeva di inviare altri otto F-16 entro la fine del 2024, ma al momento non è stata specificata alcuna scadenza.
Anche dagli Stati Uniti arrivano brutte notizie per il comico ucraino, infatti if funzionari della Casa Bianca e del Pentagono hanno avvertito l’Ucraina che gli Stati Uniti non saranno in grado di continuare a rifornire il paese di missili intercettori per i sistemi antiaerei Patriot per molto tempo, riferisce il New York Times.
Secondo il giornale statunitense, il costo di un missile può variare da 2 a 4 milioni di dollari, quindi continuare le forniture rappresenterebbe per l’amministrazione statunitense un grosso impegno finanziario. Inoltre probabilmente le scorte di questi missili si stanno esaurendo.
I Patriot sono particolarmente importanti per il paese slavo, poiché sono in grado di abbattere missili balistici, specialmente quelli più difficili da intercettare.
Tuttavia, l’Ucraina è in grado di abbattere questi missili solo a Kiev, dove ha schierato i Patriot, mentre il resto del paese rimane vulnerabile a questo tipo di armi. “Abbiamo potuto difendere Kiev, ma allo stesso tempo Odessa veniva distrutta”, ha riconosciuto al giornale un comandante ucraino, identificato come Vladimir, che gestisce questo tipo di batteria.
Mentre è stato possibile “creare uno scudo” sul paese “grazie ai nostri partner stranieri”, il conflitto persiste, quindi – sottolinea il militare – l’invio di “più sistemi e munizioni” è essenziale. (RT)
Tempi bui si prevedono per Zelensky ed il suo circo.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info