Joe Biden e Giorgia MeloniJoe Biden e Giorgia Meloni

ITALIA RINNOVA GLI AIUTI MILITARI ALL’UCRAINA 

E siamo arrivati all’ottavo pacchetto di aiuti all’Ucraina, infatti il Consiglio dei Ministri ha prorogato per un altro anno il decreto aiuti che arrivava alla sua scadenza naturale il 31 dicembre di questo anno.

Il nostro governo non ha perso tempo ed ha deciso di aiutare l’Ucraina con armi e materiali di supporto per tutto il prossimo anno, il decreto, con la proroga, scadrà infatti il 31 dicembre 2024. 

La decisione è stata presa “su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro della Difesa Guido Crosetto”. Si legge in una nota. Nello specifico, ha informato il ministero della difesa, il provvedimento consentirà all’esecutivo, per un ulteriore anno e previo obbligatorio mandato da parte delle Camere “di supportare la popolazione ucraina, impegnata a difendere la libertà e sovranità della sua Nazione”. Con il decreto metteremo a disposizione di Kiev, come fatto fino ad ora “non solo armi, ma anche equipaggiamenti, gruppi elettrogeni e quanto necessario a sostenere le operazioni militari a difesa di civili inermi”.

“Il prolungamento del conflitto russo-ucraino, in uno scenario internazionale aggravato dalla crisi mediorientale e dalla guerra tra Israele Hamas, impone al Governo Meloni una scelta di coerenza, di sostegno e, dunque, di proroga degli aiuti all’Ucraina, in linea con gli impegni internazionali assunti dall’Italia in sede UE e Nato” riferisce il ministero della Difesa in un comunicato diffuso ieri.

“Ancora una volta, dunque, l’Italia sceglie di essere dalla parte della libertà delle Nazioni e del rispetto del diritto internazionale, con l’obiettivo di arrivare, in linea con la posizione assunta dagli alleati NATO e UE, a una pace giusta e duratura” ha commentato il ministro Crosetto. 

E per giungere ad una pace giusta e duratura  il nostro governo, come del resto fanno tutti i paesi satelliti degli Stati Uniti, ha deciso di continuare a fornire armi a Zelensky e soci con la speranza che Kiev riesca a sconfiggere la Russia sul campo o, almeno, riesca a ottenere risultati decenti che le permettano di sedersi al tavolo dei negoziati in una condizione di forza. Ma visti i risultati ottenuti fino ad ora le armi serviranno solo a protrarre il conflitto a lungo con la conseguente decimazione del popolo ucraino.

A tale proposito ricordo che Zelensky ha chiesto un’altra  mobilitazione di almeno 500 mila ucraini per mandarli a morire sul fronte. E noi contribuiamo a questa mattanza come contribuiamo, con il nostro silenzio, a quella che sta avvenendo nella striscia di Gaza ad opera di Israele.

Il decreto, fa sapere il ministro, è «immutato» rispetto a quello emanato un anno fa, ma sarà sottoposto a revisione parlamentare «appena ve ne saranno le condizioni».

Il decreto che autoriza gli aiuti militari a Kiev è lo stesso che il precedente governo Draghi aveva prorogato per ben cinque volte. Il nuovo esecutivo di Giorgia Meloni se lo era ritrovato in scadenza lo scorso anno e, siccome gli ordini, come nel governo Draghi, arrivano dalla Casa Bianca, aveva pensato bene di non modificarlo ed prorogarlo così com’era.

Il testo del decreto rimane secretato, perché gli italiani che ci mettono i soldi con le loro tasse non devono sapere come vengono spesi i loro denari e non devono sapere neppure cosa mandiamo in Ucraina, ma Camera e Senato saranno informate per mezzo delle audizioni al COPASIR, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Sai che soddisfazione …

Nell’indifferenza generale e nella segretezza che questo tema ha per i nostri governi siamo arrivati all’ottavo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, brava Giorgia dalla Casa Bianca ti daranno la medaglia d’oro per la tua cieca fedeltà atlantica.

Spero che anche i tuoi elettori ti diano la medaglia per la condotta sovranista del tuo governo, dato che molti voti li hai ottenuti proprio sventolando questa bandierina in tutti i tuoi comizi per anni.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *