UCRAINA: SITUAZIONE MILITARE DIFFICILE FINO AL 2025
Dopo il fallimento della controffensiva estiva, l’Ucraina potrebbe non essere in grado di lanciare nuove offensive importanti fino al 2025, riporta il Wall Street Journal, che raccoglie la testimonianza di diplomatici e strateghi militari occidentali.
“L’Ucraina passa sulla difensiva dopo il catastrofico esito della tanto decantata controffensiva. Una costosa campagna che doveva far retrocedere l’esercito russo e costata miliardi di dollari non ha ottenuto praticamente alcun rilevante risultato ha costretto il governo ucraino sulla difensiva, mentre dal lato degli aiuti che hanno rimpinguato i bilanci statali ed i magazzini di armi le cose non si stanno mettendo bene per Kiev.
Il sostegno economico e militare degli Stati Uniti e dell’Europa è improvvisamente in discussione” e “le crepe politiche interne si espandono man mano che il morale della nazione decade”, scrive il giornale.
Secondo il media, ora le forze armate ucraine “si stanno barricando per quello che potrebbe essere un lungo periodo cercando di fermare qualsiasi avanzata russa”. Un diplomatico europeo dice che vale la pena ricordare che i combattimenti dureranno a lungo.
Ma sul campo l’esercito russo, anche se a piccoli passi, sta riconquistando posizioni importanti e questo mette ancora più sotto pressione il già basso morale delle truppe di Kiev.
Lunedì, il direttore dell’Ufficio per l’amministrazione e il bilancio, Shalanda Young, ha avvertito del rischio che gli Stati Uniti rimangano completamente senza risorse per aiutare l’Ucraina entro la fine dell’anno se i legislatori non danno il loro sostegno. Young ha sottolineato che “tagliare il flusso di armi e attrezzature statunitensi disabiliterà l’Ucraina sul campo di battaglia, non solo mettendo in pericolo i progressi fatti dall’Ucraina, ma aumentando la probabilità di vittorie militari russe”.
Nel frattempo, il disegno di legge statunitense che mirava a destinare più di 61 miliardi di dollari all’Ucraina per gli aiuti rimane bloccato al Senato.
Allo stesso tempo, anche le prospettive di ulteriori aiuti dell’Unione Europea a Kiev sono incerte. Recentemente, il Financial Times ha riferito che i disaccordi tra i paesi dell’UE sulla revisione del bilancio a lungo termine, prevista per i prossimi quattro anni, fino al 2027, mettono a rischio la consegna di 50 miliardi di euro di aiuti all’Ucraina, riferisce RT.
Sempre più spesso sui media statunitensi e britannici appaiono articoli che tracciano quella che è la reale situazione in Ucraina abbandonando la retorica dell’invincibilità dei militari di Kiev, segno questo che il sostegno incondizionato al governo di Zelensky sta venendo meno. E’ indubbio che il pozzo senza fondo ucraino che è stato riempito di miliardi ed armi non è servito per sconfiggere sul campo Mosca ma solamente per mettere in crisi l’economia europea. Una presa di coscienza dei nostri politici? Penso di no, semplicemente negli Stati Uniti si stanno accorgendo che non è possibile sostenere in eterno Kiev quindi piano piano cercano di recidere il cordone ombelicale che li legava all’Ucraina lasciando la patata bollente a Bruxelles.
Per quanto riguarda invece l’opinione pubblica ho la sensazione che si stia lentamente preparando per farle accettare se non la sconfitta di Kiev per lo meno la possibilità che la crisi si concluda con una pace negoziale dove l’Ucraina sarà costretta a rinunciare a molte delle pretese che Zelensky aveva messo sul piatto per sedersi al tavolo dei negoziati.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info