STOLTENBERG: L’UCRAINA E’ IN UNA “SITUAZIONE CRITICA
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg crede che la posizione sul fronte di battaglia dell’Ucraina potrebbe peggiorare se l’Occidente non aumenta la fornitura di armi. Secondo lui, il regime di Kiev si trova in una “situazione critica”, poiché i membri dell’Alleanza Atlantica non sono stati in grado di soddisfare la crescente domanda di munizioni.
“Dobbiamo prepararci alle cattive notizie”, ha dichiarato domenica l’alto funzionario in un’intervista al canale televisivo tedesco Das Erste. “I conflitti si sviluppano a tappe. Ma dobbiamo sostenere l’Ucraina sia nei tempi cattivi che in quelli buoni”, ha sottolineato.
Dopo la domanda dell’intervistatore su come le forze armate ucraine dovrebbero agire in una situazione così delicata, il segretario generale della NATO ha reindirizzato “l’adozione di queste complesse decisioni operative agli ucraini e ai loro leader militari”.
Quindi secondo Jens Stoltenberg occorre continuare ad armare l’Ucraina per cercare di farla resistere. Nel febbraio dell’anno scorso occorreva fornire armi a Kiev perché così avrebbe rispedito i russi nei loro confini, poi occorreva fornire armi all’esercito ucraino per dargli la possibilità di compiere la fantasmagorica contro offensiva che, anche questa, doveva rispedire i russi nei loro confini. Adesso che le sorti dell’Ucraina, a meno che non avvenga un miracolo, sono segnate occorre continuare ad armare l’esercito di Zelensky per resistere il più a lungo possibile.
Insomma la strategia della Nato è sempre la stessa: noi mettiamo le armi, Kiev mette la carne da macello, ma anche questa è destinata a finire.
Mentre noi continuiamo a fornire armi, il presidente dell’Ucraina, Vladimir Zelenskj, ha ammesso che i suoi combattenti non sono stati in grado di fare progressi significativi nella loro fallita controffensiva. “Volevamo risultati più veloci. Da questa prospettiva, purtroppo non abbiamo raggiunto i risultati desiderati. E questo è un dato di fatto”, ha affermato.
Secondo lui, il fallimento è in parte attribuito al fatto che l’Ucraina non ha ottenuto tutte le armi di cui aveva bisogno dai suoi alleati. “Non c’è abbastanza potenza per ottenere i risultati desiderati più velocemente. Ma questo non significa che dobbiamo arrenderci”, ha detto. “Abbiamo fiducia nelle nostre azioni”, ha aggiunto.
D’altra parte, Zelensky teme che il conflitto ucraino sia messo in ombra dalle ostilità scatenate tra Israele e Hamas. In questo modo, ha commentato che gli eventi nella Striscia di Gaza potrebbero mettere in pericolo il flusso di aiuti militari verso Kiev.
Ma se io fossi Zelensky non mi preoccuperei troppo di quanto sta avvenendo in medio oriente, comincerei invece a preoccuparmi di essere scaricato dato che con la Russia non sarà facile vincere e perciò l’occidente non potrà continuare a fornire armi in eterno al suo esercito. Ed i segnali della stanchezza dei suoi alleati è percettibile nell’aria da tempo: i giorni di Zelensky non saranno molti.
Infine al segretario generale della Nato vorrei domandare: “Signor Stoltenberg ma i russi non combattevano con le pale ed usavano i chip delle lavatrici per i missili, allora perché le nostre fantastiche armi non hanno permesso all’Ucraina di vincere lo squinternato esercito russo?”.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info