GAZA: ISRAELE COLPISCE GLI OSPEDALI
Gli attacchi alle strutture sanitarie palestinesi da parte delle forze armate israeliane non cessano: colpiti nelle ultime ore vari ospedali a Gaza nella consueta indifferenza dei paesi occidentali.
Le forze di difesa israeliane (FDI) hanno nuovamente attaccato con missili e artiglieria il complesso medico di Al Shifa, situato a ovest di Gaza City, causando morti e feriti, riferisce l’agenzia palestinese WAFA.
Questo è il quarto attacco lanciato contro quel complesso ospedaliero dall’alba di venerdì, ha detto il direttore di Al Shifa Muhammad Abu Salamiya, citato da Al Jazeera.
In uno di questi attacchi, almeno sei persone sono rimaste ferite, ha riferito Abu Salamiya. Il Ministero della Salute di Gaza, da parte sua, ha riferito che una persona è morta e un bambino è stato ferito in un bombardamento contro l’ospedale materno-infantile del complesso.
Anche altri ospedali della città palestinese sono stati oggetto di intensi bombardamenti israeliani nelle ultime ore. Sono stati colpiti dalle forze armate israeliane l’ospedale pediatrico Al Rantisi, dove sono stati registrati grandi incendi nel seminterrato e in altre strutture, e l’ospedale Al Nasr, dove un attacco ha causato la sospensione di tutti i servizi.
Il direttore di Al Rantisi ha riferito che l’ospedale è circondato dalle forze israeliane da giovedì. “Siamo sull’orlo di un disastro e non possiamo fornire nemmeno il minimo servizio medico ai pazienti”, ha denunciato, mentre ha invitato le organizzazioni internazionali a “proteggere i lavoratori e gli sfollati” che si trovano nel centro medico.
Secondo Tel Aviv sotto gli ospedali di Gaza ci sarebbero dei centri di comando di Hamas, affermazione questa che però non è stata suffragata da nessuna prova. La stessa ong Human Right Watch ha negato che nel sottosuolo delle strutture sanitarie prese di mira dalle forze israeliane si trovino strutture militari di Hamas.
La situazione negli ospedali di Gaza è terribile: manca l’energia elettrica, i farmaci scarseggiano, gli operatori sanitari sono costretti ad operare i pazienti senza anestesia. I medici presenti nelle strutture denunciano che gli ospedali sono al limite del collasso.
Intanto i bombardamenti sui civili continuano e l’unica concessione che il governo di Netanyahu ha fatto è una tregua di quattro ore nei bombardamenti. Tregua che sa molto di presa in giro perché trascorse le quattro ore le azioni militari continueranno: si da il tempo agli abitanti di Gaza per raccogliere i morti ed i feriti, poi tutto torna come prima.
Gli unici che potrebbero spinger il governo israeliano a porre fine a questa carneficina sono gli Stati Uniti ma, come sempre, se da un lato invocano una tregua umanitaria dall’altro non fanno nulla perché ciò avvenga. Si comportano come al solito in modo ipocrita: chiedono la salvaguardia dei civili e poi inviano tonnellate di armi per sostenere le azioni militari di Tel Aviv. Sullo sfondo resta l’inconsistenteUnione Europea incapace di smarcarsi dalle politiche imposte da Washington.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
C’è poco da lasciare commenti io lascerei volentieri nietaniau sotto i bombardamenti. E pure senza Elmetto