ESTONIA LIMITA L’INSEGNAMENTO IN LINGUA RUSSA
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite la legge introdotta in Estonia che vieta l’istruzione in lingua russa viola i diritti umani.
Gli esperti delle Nazioni Unite sui diritti umani hanno espresso seria preoccupazione per la nuova legislazione che abolisce l’istruzione in lingue minoritarie in Estonia, tra le quali vi è anche il russo.
“Gli emendamenti alla legge, adottati dal Parlamento estone il 12 dicembre, introducono misure restrittive e potenzialmente discriminatorie che riguardano i diritti delle minoranze etniche e linguistiche nel campo dell’istruzione”, si legge in un comunicato stampa pubblicato sul sito dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, riferisce Infodefense.
Gli esperti dell’ONU richiamano l’attenzione sul fatto che gli “studi di lingua e cultura” per i bambini delle minoranze la cui lingua madre non è l’estone sono consentiti solo a determinate condizioni, durante classi specifiche e per un breve periodo di tempo. Per questo motivo hanno chiesto spiegazioni al governo estone in merito alla sua decisione. Secondo loro, la nuova legge limita fortemente l’istruzione nelle lingue minoritarie in Estonia, contraddicendo la legge internazionale sui diritti umani.
In altre parole, la lingua minoritaria è di fatto abolita come mezzo di insegnamento”, osservano gli esperti delle Nazioni Unite.
Giusta la presa di posizione delle Nazioni Unite che però ancora non si è accorta del divieto di insegnamento della lingua russa in Ucraina.
Andrea Puccio -www.occhisulmondo.info