AUMENTANO I FALLIMENTI NELL’UNIONE EUROPEA
Secondo i dati forniti dall’agenzia europea Eurostat nel secondo trimestre del 2023 si è registrato un numero record di fallimenti di imprese.
A conferma che quanto ci è stato detto fino ad ora sono solo barzellette create ad hoc per giustificare il sostegno alla guerra per procura voluta dagli Stati Uniti contro la Russia usando l’Ucraina, ovvero che le sanzioni avrebbero messo in ginocchio Mosca in poche settimane, i dati forniti da Eurostat forniscono una lettura del tutto inversa della realtà.
“Nel secondo trimestre del 2023, il numero di dichiarazioni di fallimento delle imprese dell’Unione Europea è aumentato per il sesto trimestre consecutivo. Rispetto al trimestre precedente, il numero di fallimenti è aumentato dell’8,4% e ha quindi raggiunto il livello più alto dall’inizio della raccolta dei dati nel 2015”, afferma Eurostat in una nota.
Poco confortante è anche il numero di nuove società aperte nel secondo trimestre di quest’anno a conferma che la crisi è alle porte, infatti dopo un aumento del 2 per cento di nuove imprese registrato nel primo trimestre 2023 nel secondo trimestre questo dato è diminuito dello 0,6 per cento.
Eurostat osserva che tutti i settori dell’economia hanno registrato un aumento del numero di fallimenti nel secondo trimestre del 2023 rispetto al trimestre precedente. Nel dettaglio i servizi di alloggio e ristorazione hanno registrato un aumento del +23,9 per cento, i trasporti e magazzinaggio del +15,2 per cento, l’istruzione, la sanità e le attività sociali del +10,1 per cento. Questi sono stati i settori con i maggiori incrementi del numero di fallimenti nel secondo trimestre del 2023 rispetto al trimestre precedente.
Rispetto al quarto trimestre pre-pandemico del 2019, il numero di dichiarazioni di fallimento nel secondo trimestre del 2023 è stato più elevato nella maggior parte dei settori dell’economia. I maggiori incrementi del numero di fallimenti, rispetto al quarto trimestre 2019, sono stati registrati nei servizi di alloggio e ristorazione (+82,5%) e trasporti e magazzinaggio (+56,7%).
Se prendiamo ad esempio l’economia che fino all’anno scorso era considerata la locomotiva d’Europa ovvero quella tedesca vediamo come la situazione a Berlino sia drammatica. Infatti dall’inizio del 2023 hanno chiuso i battenti 50.600 imprese, riporta Zeitt on line. Il numero di fallimenti in Germania è aumentato del 12 per cento rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.
Insomma gli effetti delle sciagurate politiche dell’Unione Europea si stanno vedendo. E’ notizia di alcuni giorni fa che anche i Paesi Bassi, la quinta economia europea, sono in recessione dopo aver perso lo 0,3 per cento nel secondo trimestre e lo 0,4 per cento nel primo trimestre 2023, mentre la Germania è in recessione da tempo ed il nostro paese vi si avvicina pericolosamente, ma questo non ve lo diranno mai perché tutto va bene, anzi benissimo, soprattutto sul fronte ucraino.
A Washington invece, felici, stanno stappando bottiglie di champagne mentre noi ci ostiniamo a battere il capo nel muro per compiacere i brindisi fatti alla Casa Bianca ed a Wall Street.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info