STOP DALLA CINA AI CHIP PRODOTTI DALLA MICRON
Dalla Cina arriva il divieto per le aziende cinesi di acquistare i chip prodotti dalla statunitense Micron ma ad Washington non hanno preso bene la notizia.
Washington “non tollererà” il divieto di Pechino di acquistare chip di memoria dal produttore di semiconduttori Micron Technology Inc., ha detto sabato il segretario al commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo in una conferenza stampa dopo una riunione dei ministri del settore durante i colloqui sul quadro economico indo-Pacifico.
Il 21 maggio, Pechino ha vietato l’acquisto di prodotti Micron Technology ai produttori che operano nel settore delle infrastrutture critiche. La China Cyberspace Administration ha riferito di aver rilevato problemi di sicurezza informatica nei chip prodotti dalla statunitense Micron che “potrebbero mettere a rischio la sicurezza delle infrastrutture cinesi.
La decisione adottata da Pechino però non è stata presa troppo bene alla Casa Bianca, infatti Gina Raimondo ha dichiarato che gli Stati Uniti “si oppongono fermamente” alle azioni della Cina contro Micron e che queste misure “si rivolgono a una singola società statunitense senza alcun fondamento”. “Lo vediamo come una semplice coercizione economica e non lo tollereremo, né crediamo che abbia successo”, ha detto, citata da Reuters.
Inoltre, il segretario al commercio degli Stati Uniti ha sottolineato che Washington “sta lavorando a stretto contatto con i partner per affrontare questa sfida specifica e tutte le sfide relative alle pratiche non commerciali della Cina”, riferisce RT.
Insomma quando dalla Casa Bianca viene emesso il decreto che impedisce ai fabbricanti statunitensi di commerciare chip con la Cina al fine di impedirgli, secondo loro, di svilupparsi tecnologicamente va tutto bene, quando da Pechino, legittimamente, decidono di non acquistare i semiconduttori della Statunitense Micron si invocano fantomatiche restrizioni alle normali pratiche commerciali internazionali.
E’ utile inoltre ricordare che il 25 per cento delle vendite di Micron va verso la Cina e Taiwan, quindi probabilmente la decisione cinese non è stata presa bene neppure dai vertici della società statunitense che, dal mercato cinese, ottengono evidentemente buoni guadagni.
Un altro tipico esempio di doppio standard made in USA.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info