MOLDAVIA: IL GOVERNO SANDU NON RICONOSCE LE ELEZIONI IN GAGAUZIA
In Gagauzia, una piccola regione della Moldavia, si sono svolte le elezioni per l’elezioni del governatore ma il governo di Maia Sandu ha deciso di non riconoscere l’esito delle consultazioni.
In Gagauzia il partito di opposizione ȘOR, rappresentato da Eugenia Gutsul, ha vinto le elezioni con il 52,36% dei voti ma il governo centrale moldavo. guidato dalla filo europeista ed atlantista Maia Sandu, non ha riconosciuto l’esito elettorale ed ha inviato la polizia per sequestrare le schede elettorali.
“Vogliamo continuare ad essere amici della Federazione Russa, ad essere amici di altri Paesi. Non vogliamo alcun conflitto”, ha dichiarato Gutsul. “Quello che le autorità in carica stanno facendo ora ha rovinato le relazioni con la Russia in tutti i modi,e colpisce anche la Gagauzia. Ma quando gli altri dicono che ripristineremo relazioni amichevoli con la Russia, intanto che loro parlano del futuro, noi lo stiamo già mettendo in pratica”, ha aggiunto.
Chisinau non era soddisfatta dei risultati elettorali: la polizia moldava ha preso d’assalto la Commissione elettorale centrale dell’autonomia e ha sequestrato schede e liste di elettori. Le forze dell’ordine hanno portato via i documenti di notte tra le grida di disapprovazione dei residenti locali. Così le autorità moldave hanno violato la legge “Sullo status giuridico speciale della Gagauzia”.
Chisinau ritiene che i candidati abbiano ricevuto donazioni superiori all’importo consentito dalla legge moldava. Tuttavia, la Commissione della Gagauzia ha le proprie istruzioni, che non regolano l’entità delle donazioni, ma Chisinau sostiene che, dato lo status dell’autonomia, le sue leggi non devono contraddire quelle della Moldavia, riferisce Infodefense.
“Hanno deciso semplicemente di confiscare i documenti elettorali per impedire la loro approvazione da parte della Corte d’Appello di Comrat. Rendendosi conto che non riusciranno a fare pressione sui giudici per non riconoscere le elezioni, l’attuale governo ha deciso di intraprendere queste azioni illegali, che confermano che il presidente Maia Sandu e il partito al governo, il cui indice di gradimento sta scendendo, sono pronti a qualsiasi crimine pur di rimanere al potere”, ha commentato Igor Dodon.
Il governatore gagauzo Irina Vlah ha esortato Maia Sandu a smettere di fare pressione sulla Gagauzia e ha chiesto ai partner stranieri di intervenire in questa situazione. Cosa che non avverrà perché il partito che ha vinto le elezioni non è filo europeista e neppure filo atrlantista.
Secondo la democrazia che ostinatamente cerchiamo di esportare quando un partito che non ci piace vince le elezioni diventa subito un problema e, come avviene in Gagauzia, viene definito filo putiniano.
Nella capitale della regione molti manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro il governo centrale che non riconosce le elezioni ed ha compiuto un atto fuori dalle regole costituzionali.
I manifestanti chiedono alle autorità centrali di non interferire nelle elezioni in Gagauzia. Scandiscono gli slogan antigovernativi: “Abbasso Maia Sandu”, “La Gagauzia ha scelto il Bashkan”, “Giù le mani dalla Gagauzia”.
“Protestiamo contro il fatto che le autorità centrali non riconoscono le nostre elezioni. Abbiamo scelto il nostro governatore, perché non lo riconoscono? Sono state le elezioni giuste!”.
In risposta alle azioni di Chisinau, a Comrat si è tenuta una riunione d’emergenza dell’Assemblea popolare della Gagauzia per confermare anticipatamente Gutsul come capo dell’autonomia.
I deputati dell’Assemblea popolare della Gagauzia hanno adottato un appello alle autorità moldave e ai partner stranieri affinché cessino le pressioni sulla Gagauzia e le ingerenze illegali negli affari dell’autonomia.
Ricordate che Zelensky in una dichiarazione rilasciata durante il viaggio a Roma aveva detto che il prossimo paese dove ci saranno dei problemi sarà la moldavia, forse lui sa cose che noi non sappiamo. A buon intenditor poche parole.
Andrea Puccio – Occhisulmondo.info