LA POLIZIA POLACCA FA IRRUZIONE IN UN EDIFICIO DELL’AMBASCIATA RUSSA A VARSAVIA
La polizia della Polonia ha fatto irruzione in un edificio diplomatico dell’ambasciata russa a Varsavia adibito a scuola in palese violazione del trattato di Vienna che regola i rapporti diplomatici tra stati.
La polizia polacca ha fatto irruzione nella scuola dell’ambasciata russa a Varsavia, riferisce RIA Novosti, citando l’ambasciatore russo nel paese, Sergey Andreev.
L’agenzia RIA Novosti riferisce che un rappresentante dell’ufficio del sindaco ha chiesto al personale presente nell’edificio adibito a scuola di aprire la porta, ma si sono rifiutati di aprire. A quel punto gli agenti della polizia hanno iniziato ad aprire la porta con la forza e dopo un po’ ci sono riusciti facendo irruzione nell’edificio. Hanno quindi messo una catena e un lucchetto all’entrata in modo che i beni non potessero essere rimossi dalla scuola.
Da parte sua l’ambasciatore russo in Polonia Andréyev ha denunciato che le autorità polacche hanno violato la Convenzione di Vienna “invadendo il territorio di una struttura diplomatica”, e ha definito queste azioni “illegali”. “Naturalmente, esprimeremo la protesta”, ha sottolineato, aggiungendo che Mosca risponderà a ciò che è successo.
Ha anche assicurato che la scuola continuerà a funzionare in altre strutture della missione diplomatica e che i bambini dei dipendenti dell’ambasciata potranno finire l’anno scolastico normalmente.
Il portavoce del ministero degli Esteri polacco Lukasz Jasina ha dichiarato che le azioni sono state intraprese “dall’autorità della capitale” “in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri”.
Al momento dell’irruzione della polizia si trovavano all’interno dell’edificio 29 persone tra le quali il personale dell’ambasciata, i loro parenti ed i bambini che stavano frequentando la scuola. La polizia ha intimato loro di abbandonare la struttura entro le ore 18, ora locale. Le persone hanno lasciato l’edificio intonando canti patriottici russi come ‘L’addio di Slavyanka’ e ‘Katiusha.
La confisca dell’edificio in questione fa parte della più ampia campagna di sequestro delle proprietà russe presenti in Polonia iniziata il 1’ marzo. A tale proposito il vice cancelliere polacco Marcin Przydacz ha indicato che la Russia occupa “illegalmente” alcune proprietà nel suo paese. Ha anche suggerito di consegnarli al patrimonio pubblico e di ospitarvi le vittime dei combattimenti in Ucraina.
Il ministero degli Esteri russo ha definito l’irruzione una “flagrante violazione della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961” e “usurpazione della proprietà diplomatica russa in Polonia”.
“Un passo così insolente da parte di Varsavia, che va oltre il quadro della comunicazione civile interstatale, non rimarrà senza la nostra dura reazione e le conseguenze per le autorità polacche e gli interessi polacchi in Russia”, si legge nella dichiarazione del Ministero degli Esteri. “Gli iniziatori di queste iniziative controverse, illegali e provocatorie devono capirlo”, hanno concluso.
La portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova ha scritto sul suo account Telegram che “Varsavia ha violato la legge per anni: il diritto internazionale, gli accordi bilaterali, la legislazione nazionale; si comporta in modo impegnativo e illegale”. Inoltre, la portavoce ha definito le azioni della Polonia una “provocazione”.
Altra benzina gettata sul fuoco dai polacchi che sperano che il conflitto si allarghi alla Nato con le prevedibili conseguenze.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info