La squadra di baseball cubanaLa squadra di baseball cubana

L’INCONTRO DI BASEBALL USA CUBA UN OTTIMO PALCOSCENICO PER LA CONTRORIVOLUZIONE 

 

Ieri si è svolto un incontro di baseball tra le rappresentative nazionali degli Stati Uniti e di Cuba a Miami, un ottimo palcoscenico per denunciare il governo cubano di fronte alle telecamere di tutto il mondo da parte della solita controrivoluzione finanziata dallo Zio Sam.

Ogni occasione è buona per quella marmaglia di cubani residenti negli Stati Uniti che vivono grazie ai dollari elargiti a fiumi dalle varie organizzazioni che si occupano di  fomentare la controrivoluzione cubana per attaccare e denunciare il governo dell’isola.

Ogni occasione per attaccare il governo è buona soprattutto quando ad un avvenimento viene data ampia copertura mediatica come avvenuto ieri per l’incontro di baseball tra Stati Uniti e Cuba giocato a Miami, patria della controrivoluzione made in  USA. Si giocava l’accesso alla finale del classico mondiale di baseball, incontro vinto per 14 a 2 dagli Stati Uniti che si giocheranno la finale con la vincente della partita tra Giappone e Messico.

Il palcoscenico era pronto e, come era prevedibile, è stato usato dai cubani residenti negli Stati Uniti che combattono il governo cubano con i soldi forniti loro dalla Casa Bianca, per  attuare varie forme di protesta e di denunce.

Molti cartelli sono stati esposti durante la partita e prontamente inquadrati dalle telecamere della televisione statunitense che denunciavano la dittatura in corso a Cuba. I vari personaggetti che hanno fatto fortuna negli Stati Uniti grazie al dissenso, come Otaolà o la cantante La Diosa, non hanno perso tempo ed hanno usato le telecamere per inneggiare alla libertà del popolo cubano e per dimostrare a chi li paga che sono attivi e presenti sempre quando c’è un palcoscenico da usare per le loro pagliacciate.

Otaolà indossava una maglietta con la scritta “Diaz Canel” ed un cappello con la scritta “La strada è il cammino”, non contento ha estratto un cartello con la stessa scritta del cappello. La sicurezza si è avvicinata ma, come era ovvio, non lo ha né cacciato né gli ha impedito di continuare il suo show. La Diosa aveva scritto in faccia la famosa frase della controrivoluzione “Patria es vida” ed agitava un cartello con la scritta “Libertà”. Molti altri cartelli con la stessa frase sono stati esposti durante la partita  regolarmente inquadrati dalla regia televisiva che non si è persa nulla.

Sono state ben sei le persone che dall’inizio dell’incontro alla fine sono entrate in campo con cartelli inneggianti la libertà per il popolo cubano e che denunciavano la dittatura a Cuba. Altre persone hanno letteralmente mandato a quel paese il presidente cubano Miguel Diaz Canel e che potevano essere chiaramente udite durante la trasmissione televisiva.

Sarebbe stato interessante vedere se la televisione statunitense si fosse comportata allo stesso modo inquadrando cartelli esposti durante la partita che riportavano, ad esempio, messaggi di denuncia contro i numerosi massacri  compiuti dagli Stati Uniti in giro per il mondo oppure ricordando  l’anniversario dei venti anni dell’invasione dell’Iraq. 

Sarebbe stato interessante vedere anche il comportamento della sicurezza che non ha fatto nulla per impedire questo show organizzato dalla controrivoluzione se fossero stati esposti manifesti e cartelli che ricordavano appunto l’anniversario dei venti anni dell’invasione dell’Iraq.

Sarebbero rimasti al loro posto, come è accaduto ai cubani che manifestavano contro il governo di L’Avana, oppure sarebbero stati cacciati?

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Un pensiero su “L’INCONTRO DI BASEBALL USA CUBA UN OTTIMO PALCOSCENICO PER LA CONTRORIVOLUZIONE”
  1. È la dimostrazione plástica della faziosità e della malafede USA, affidata a quattro cialtroni che incassano qualche dollaro per far contento lo Zio Sam. Ma la rivoluzione ha un solo valore e significato: la Soberania de Cuba es Sacrada. Cuba è una libera di esercitare la propria autodeterminazione. No más Bloqueo!

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