VINCE IL CORREISMO ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE IN ECUADOR
Alle elezioni che si sono svolte ieri in Ecuador il movimento Revolución Ciudadana (RC) capeggiato da l’ex presidente Rafael Correa ha vinto nelle città diQuito e Guayaquil, le due città più popolose del paese sudamericano mentre negli otto referendum il NO sta prevalendo.
A Quito, capitale di Pichincha e del paese sudamericano, il candidato correista Pabel Muñoz si trova in testa nello spoglio delle schede elettorali e probabilmente sarà il vincitore sconfiggendo gli altri 11 aspiranti che cercavano di guidare questo comune.
Secondo i risultati del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), con il 97,88% delle schede elettorali scrutinate Muñoz ha raggiunto il 25,19% dei voti; al secondo posto si trova l’ex sindaco di Quito Jorge Yunda, che sta ottenendo il 22,19% dei consensi.
Prima di essere eletto sindaco di Quito, Muñoz, che è un sociologo, è stato legislatore nell’Assemblea Nazionale (Parlamento) del paese, in rappresentanza di Pichincha, dal 2017 al settembre dello scorso anno. In precedenza, durante il governo di Correa, ha diretto la Segreteria Nazionale di Pianificazione e Sviluppo (Senplades) tra il 2013 e il 2015.
A Guayaquil, capitale della provincia di Guayas, ha vinto il candidato Aquiles Álvarez, che ha battuto gli altri 10 contendenti che si erano presentati alle elezioni comunali. La vittoria di Álvarez è considerata storica, poiché rompe con 30 anni di governo del Partito Sociale Cristiano (PSC). La sindaca uscente Cynthia Viteri cercava la rielezione ma è stata battuta dal candidato correista.
Secondo i dati del CNE, con il 92,17% delle schede elettorali scrutinate, Álvarez ha raggiunto il 39,77% dei voti, mentre Viteri si trova al secondo posto con il 30,31% dei suffragi.
“Hanno vinto il cambio, ha vinto Guayaquil! Grazie a ciascuno dei guayaquileños per il loro sostegno, per il loro voto, per la fiducia. Da oggi inizia il lavoro per una nuova e migliore città”, ha celebrato il candidato correista sul suo account Twitter.
Álvarez è un uomo d’affari ed è anche noto per aver fatto parte della direzione del Barcelona Sporting Club, una delle squadre di calcio più emblematiche di Guayaquil e dell’Ecuador.
Oltre alle città di Quito e Guayaquil, la RC ha vinto nelle prefetture delle province di Pichincha e Guayas, che insieme concentrano più del 40% della popolazione nazionale, la prima con 3,2 milioni di abitanti e la seconda con 4,3 milioni, dei poco più di 17,5 milioni di abitanti del paese.
A Pichincha è stata rieletta la prefetta Paola Pabón, che dirige questa prefettura da maggio 2019, mentre a Guayas è stata eletta la presidente della RC, Marcela Aguiñaga.
Aguiñaga è stata ministro dell’Ambiente tra il 2007 e il 2012, durante l’amministrazione di Correa; poi è stata membro dell’assemblea in due periodi legislativi, tra il 2013 e il 2021, diventando la seconda vicepresidente dell’Assemblea Nazionale.
Nelle elezioni amministrative di ieri sono stati eletti i prefetti e i viceprefetti di 23 delle 24 province del paese, 221 sindaci comunali, 1.307 consiglieri urbani e rurali e 4.109 membri dei consigli parrocchiali.
Oltre a queste elezioni, si è anche votato per scegliere i sette membri principali e sette sostituti del Consiglio di partecipazione dei cittadini e controllo sociale (CPCCS), un organismo che fa parte, insieme all’ufficio del difensore e all’ufficio del controllore, della funzione di trasparenza e controllo sociale in Ecuador.
Nella giornata si è tenuto anche un referendum, promosso dal presidente ecuadoriano, Guillermo Lasso, con il quale si intendeva apportare emendamenti alla Costituzione su questioni riguardanti l’estradizione degli ecuadoriani, l’autonomia della Procura Generale dello Stato, la riduzione del numero di membri dell’assemblea, cambi nel CPCCS e l’ambiente.
Il NO, secondo i primi risultati, risulta vincitore in tutti gli otto referendum a cui gli elettori erano chiamati ad esprimersi con percentuali che vanno dal 53 al 65 per cento. Una grande sconfitta per il governo del presidente ecuadoriano, Guillermo Lasso. La presidente del CNE, Diana Atamaint, ha riferito che in questo processo elettorale è stata registrata una partecipazione dei cittadini dell’80,74%. In Ecuador il voto è obbligatorio.
Sia i risultati delle elezioni amministrative che il probabile NO agli otto referendum con cui il governo voleva riformare parte della costituzione sono un grande colpo per la presidenza di Guillermo Lasso che aveva riposto molte speranze nel risultato positivo dei referendum.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info