ASSASSINATI NOVE PALESTINESI NEL CAMPO PROFUGHI DI JENIN
L’esercito israeliano ha oggi compiuto l’ennesima azione militare nel campo profughi palestinese di Jenin provocando almeno nove morti e numerosi feriti. L’azione di oggi è considerata una delle più violente mai commesse dagli israeliani nei confronti dei palestinesi in Cisgiordania.
Il campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, si trova nella fascia di territorio che Israele occupa dal 1967 e che i palestinesi rivendicano come propria. Durante l’azione militare di oggi sono state uccise almeno nove persone e numerosi sono i feriti anche se il loro numero non è ancora chiaro. Secondo alcune fonti sarebbero rimaste ferite 20 persone di cui 4 in gravi condizioni.
Tra le persone decedute figura anche una donna di 62 anni. L’azione militare dell’esercito israeliano è stata compiuta, secondo quanto riferito dalle autorità di Tel Aviv, per sventare un attentato che gli occupanti del campo profughi stavano preparando.
Durante l’azione militare ci sono stati scontri tra i militari ed i palestinesi residenti nel campo profughi, i militari hanno dichiarato di aver sparato per reprimere gli scontri in corso mirando contro i manifestanti armati anche se non è chiaro quanti di loro lo fossero realmente e quanti no.
Il ministro della Sanità palestinese May Al-Kaila ha anche accusato l’esercito israeliano di aver sparato gas lacrimogeni nel reparto pediatrico di un ospedale, causando problemi respiratori ai bambini ricoverati. Secondo quanto riporta Hispan TV un bimbo avrebbe perso la vita a causa dei gas sprigionati dai lacrimogeni. L’esercito ha risposto dicendo che i gas lacrimogeni entrati nell’ospedale provenivano dagli scontri e non erano stati intenzionalmente sparati all’interno.
Jenin è uno dei luoghi più importanti per la resistenza palestinese, dove nell’ultimo anno l’esercito israeliano ha compiuto diverse operazioni militari. Il campo profughi in cui ci sono stati gli scontri è lo stesso dove nel maggio del 2022 era stata uccisa la giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, che stava documentando un’operazione dell’esercito israeliano.
Gli scontri di oggi avvengono a pochi giorni dall’insediamento del nuovo governo israeliano, considerato uno dei più di destra che il paese abbia mai avuto. Il nuovo presidente sembra aver adottato una linea estremamente dura nei confronti dei palestinesi e quanto avvenuto oggi lo dimostra senza alcun dubbio.
A seguito delle violenze di oggi il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha dichiarato tre giorni di lutto.
Le azioni militari delle forze armate israeliane condotte nelle città della Cisgiordania occupata fanno parte della quotidianità di questa zona del mondo. Con la scusa di catturare cittadini palestinesi ricercati le azioni sovente si trasformano in scontri con i residenti che hanno come conseguenza l’uccisione di decine di palestinesi da parte dell’esercito israeliano.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info