BRASILE: IL TENTATIVO DI GOLPE ED I SUOI SVILUPPI IMMEDIATI
di Luis Nassif
Il golpe più annunciato della storia
Si è trattato del tentativo di golpe più maldestro della storia della Repubblica. Una manifestazione con poche migliaia di persone, raccolte e stimolate attraverso i social network, che sono passate inosservate all’intelligence della Polizia Federale, della Polizia Stradale Federale, delle tre Forze Armate, della Presidenza della Repubblica.
In questo modo, carovane di autobus e automobili private provenienti da diverse parti del paese, finanziate da golpisti, che trasportavano facinorosi assoldati, hanno attraversato le autostrade federali, sono entrate nel Distretto Federale e sono state gentilmente scortate alla Piazza dei Ministeri.
Le responsabilità per il mancato contrasto al tentativo di golpe
Sono coinvolti il Ministro della Giustizia, la Polizia Federale e il Governatore del Distretto Federale, Ibaneis Rocha. Nell’ordine, la principale responsabilità spetta a Ibaneis, che aveva Anderson Torres come segretario alla sicurezza, un ufficiale di polizia federale di livello molto basso, che era stato ministro della giustizia di Jair Bolsonaro.
Il tentativo di golpe era così prevedibile che, giorni prima, Jair Bolsonaro e la sua famiglia erano fuggiti in Florida per costruirsi un alibi. A quanto pare, alla vigilia del golpe, Anderson Torres ha seguito la stessa strada, lasciando senza comando la polizia militare.
Prima domanda: chi aveva interesse a lasciare la responsabilità della sicurezza della capitale della Repubblica lasciata nelle mani di Ibaneis Rocha?
È successo l’ovvio: i facinorosi che arrivavano in autobus si sono incontrati con i facinorosi che erano accampati davanti al Quartier Generale dell’esercito a Brasília, hanno invaso la Piazza dei Ministeri e realizzato atti di vandalismo senza precedenti contro la Presidenza, il Congresso e la Corte Suprema Federale.
I poteri impotenti
Qui si entra in un campo scivoloso. Come hanno fatto a trovare gli edifici vuoti, senza polizia, senza nessuno e hanno semplicemente aperto le porte e distrutto tutto?
Ogni potere ha la sua polizia speciale, incaricata della sua protezione. Per inciso, il numero di forze speciali di polizia nel paese è immenso.
La Presidenza della Repubblica – possiede il Comando Militare del Planalto, la cui missione è “contribuire con l’Esercito brasiliano per garantire la Sovranità Nazionale, i Poteri Costituzionali, la Legge e l’Ordine; adempiere attribuzioni sussidiarie, cooperando per lo sviluppo nazionale ed il benessere sociale; contribuire alla sicurezza presidenziale; garantire la Guardia e il Cerimoniale Militare della Presidenza della Repubblica; partecipare alle operazioni internazionali; e contribuire a rafforzare l’immagine della Forza Nazionale. Dov’era? Nessuno lo sa, nessuno ha visto. Prevenire l’invasione di un edificio è un compito molto più semplice dell’invasione di una città. Solo guardie ai cancelli. Non è stato fatto nulla.
La Corte Suprema Federale – possiede la Polizia Giudiziaria, come sua principale responsabile della sicurezza. In un periodo di ricorrenti minacce contro la magistratura incoraggiate dal presidente Jair Bolsonaro, la Corte Suprema Federale aveva scommesso su una maggiore specializzazione nella sicurezza dei suoi edifici e anche in quella dei giudici. Nel 2021, i funzionari responsabili del settore della sicurezza hanno seguito corsi tenuti dai marines, dal Comando di Operazioni Tattiche (COT), che è l’élite della Polizia Federale, e persino dall’Interpol.
Il Senato Federale – Possiede una Segreteria di Polizia, composta dalla seguente squadra: Coordinamento di Polizia Investigativa;
Coordinamento di Tutela delle Autorità;
Coordinamento di supporto alle attività di polizia;
Ufficio Settoriale Direzionale – Servizio Centrale di Appoggio Amministrativo; Servizio di controllo operativo;
Servizio informazioni di polizia;
Servizio di polizia;
Servizio di prevenzione degli infortuni e sicurezza sul lavoro.
Dov’era questa moltitudine al momento dell’invasione?
La Camera Federale – A dicembre, proprio per sostituire il personale, c’è stato un concorso per 140 posti vacanti nella Polizia Legislativa della Camera dei Deputati.
Dov’erano tutte queste persone quando sono arrivati gli invasori?
La reazione delle istituzioni
In un primo momento si potrebbe pensare che tutti gli agenti di polizia siano stati cooptati dal colpo di stato. Dopo che lo stesso ministro della Difesa ha ammesso che gli accampamenti dei golpisti erano normali, informando che vi partecipavano anche i suoi parenti, ci si poteva aspettare di tutto. Inoltre, c’erano informazioni da ufficiali in servizio attivo che partecipavano ai disordini.
All’improvviso, la polizia inizia ad agire. Entra in campo la Polizia Militare del Distretto Federale, con cavalleria e battaglione d’assalto; il Governatore Ibaneis Rocha rilascia un’intervista tremando come una foglia al vento e scusandosi col Presidente Lula per l’accaduto, centinaia di rivoltosi vengono arrestati e ammanettati.
Il ministro della Giustizia, Flávio Dino, rilascia un’intervista denunciando la postura omissoria di Ibaneis, Lula firma un decreto per intervenire sul ministero della sicurezza pubblica del Distretto federale il cui responsabile Anderson Torres si era dileguato negli USA. L’AGU (Avvocatura Generale dell’Unione) chiede l’arresto di Anderson Torres. Bolsonaro pubblica su Twitter un messaggio in cui ogni parola denota la sua paura. E le immagini dei saccheggi hanno indignato l’intero paese civile. Anche le televisioni cominciavano a trattare i rivoltosi come terroristi.
A fine giornata il ministro della Giustizia Flávio Dino ha annunciato di aver sequestrato gli autobus, verificato le liste dei passeggeri e individuato i finanziatori. Egli ha poi garantito che il giorno successivo sarebbero stati arrestati altri facinorosi, anche quelli che si fossero traovati
trovati davanti o ai lati delle caserme dei Quartier Generali delle Forze Armate.
In mezzo a questa confusione, il bolsonarismo si stava sgretolando davanti all’opinione pubblica. I partiti alleati abbandonavano la nave, l’ex ministro della Casa Civile di Bolsonaro, l’inqualificabile Ciro Nogueira, condannava le manifestazioni. I militari amici di Bolsonaro, i vari generali Braga Neto e compagnia, sono rimasti in assouto silenzio. E il tutto è finito con le scuse dello stesso Bolsonaro, che ha abbandonato i suoi seguaci e si è dileguato.
Gli sviluppi
Cosa potrebbe essere successo? Il risveglio tardivo, ma ancora in tempo, nel potere civile? Le scene scandalose, sono state capaci di mettere in imbarazzo anche l’impassibile generale Heleno, ideologo della fazione ideologica delle Forze Armate? Si è trattato di una strategia del Giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes, che ha lasciato disarmare la polizia dei tre poteri, in modo che il serpente golpista potesse allungare il collo ed essere poi decapitato?
È difficile avere delle risposte. Quello che è ovvio sono le conseguenze. Il periodo di compromesso tra governo e militari è già terminato. Se nei prossimi giorni ci sarà un accampamento davanti a una caserma, il comandante dovrà rispondere al ministro della Difesa. Sarà un chiaro atto di insubordinazione.
Il momento in cui Bolsonaro rischia un’incriminazione si è avvicinato. Soprattutto sapendo che c’è già un’inchiesta in corso, che infrange il segreto telefonico degli 8 facinorosi coinvolti negli attacchi alla Polizia Federale, nella notte del 12 dicembre, sempre a Brasília. Di più: la polizia era autorizzata a violare il segreto telefonico delle persone che comunicavano con loro.
Ci sarà un’accelerazione della desbolsonarizzazione della Polizia Federale, della Polizia Stradale Federale e della Polizia Militare del Distretto Federale. Un’altra azione di contrasto sarà messa in atto contro i CAC [i Circoli di amanti delle armi che hanno beneficiato delle leggi permissive sul porto d’armi per sport e caccia], la base delle milizie bolsonariste.
Il periodo “Lula-pace-e-amore” dovrà essere sostituito da un’azione severa e rapida per difendere le istituzioni. Ci sarà un drastico cambiamento nel rapporto con l’arco di alleanze che sostiene il governo.
Per tutti questi sviluppi, rimane il dubbio iniziale: come si spiega che tutti i palazzi dei 3 poteri fossero sguarniti della loro polizia?
È evidente che se Lula non cambia radicalmente la sua politica di sicurezza, avrà seri problemi di tenuta. La struttura del golpe
Il colpo di stato è stato organizzato meticolosamente, perché è stato nazionale ed ha mostrato lo stesso modello in tutti gli stati.
Esso consisteva in quanto segue:
Cooptazione dei militari – Allestimento di accampamenti golpisti in aree di competenza dell’Esercito, con la partecipazione di famiglie, anziani e pensionati. La scelta è stata fatta per due motivi oggettivi: fornire uno scudo all’occupazione contro possibili azioni dei governi municipali, trattandosi di aree militari; facilitare la partecipazione dei familiari dei militari, sensibilizzando i militari ad aderire al golpe – tipica manovra di guerra ibrida. Tali militari hanno agito anche negli edifici invasi, per impedire la cattura dei rivoltosi e l’ingresso della Polizia Militare nei campi, o guidare gli invasori dei Palazzi dei Poteri alla fuga. Nello Stato di San Paolo, il governatore bolsonarista Tarcísio de Freitas ha ritardato lo sgombero degli accampamenti davanti alla caserma, fino a quando i partecipanti potessero andarsene senza essere identificati dalla Polizia.
Militari bolsonaristi – Diverse manifestazioni di militari bolsonaristi, con l’obiettivo di mantenere attivi i seguaci facinorosi fino al momento del colpo di stato. Ci sono video che mostrano il generale Braga Netto e lo stesso Bolsonaro che creano aspettative.
Imprenditori – Finanziamento delle occupazioni. Dalle città dell’entroterra alle capitali, il modello è stato lo stesso, con la messa a disposizione di bagni chimici e fornitura di logistica per l’alimentazione dei partecipanti. Le indagini colpiranno sicuramente i gruppi dei grandi proprietari terrieri e latifondisti, dei Circoli di tiratori sportivi e caccia (CAC), dei minatori clandestini e dei grandi imprenditori bolsonaristi. Insomma, gli attori di quello che era noto per essere il raggruppamento dei miliziani.
I partecipanti degli accampamenti – Sono stati convocati pensionati, famiglie, anziani in genere, familiari dei militari, al fine di sensibilizzare le truppe nelle caserme adiacenti. Questo clima si è mantenuto fino all’invasione, con l’intento di abbattere le nozioni di gerarchia e ottenere consensi per il golpe. Tipica manovra di guerra ibrida.
Gli invasori – C’è stato un vile miscuglio di famiglie, con anziani e bambini, che facevano da scudo ai rivoltosi, sotto-proletari di diverse città, piccoli e medi borghesi, tutti fiduciosi che l’esercito avrebbe garantito l’invasione. A ciò si aggiunga l’articolazione tra il Ministro della sicurezza pubblica del Distretto Federale, Anderson Torres, ed il suo governatore Ibaneis Rocha. Torres è andato in vacanza negli USA. Come ha potuto prendersi una vacanza se si era insediato da pochi giorni, senza rispettare la regola di 360 giorni per poter godere del diritto di ferie? Richiama l’attenzione anche la completa irresponsabilità di alcuni militari nei confronti delle proprie famiglie, mettendole in prima linea, correndo il rischio di essere bollati come terroristi. Poi, quando è arrivata la Polizia Militare, c’è stata un’azione disperata dei colonnelli, che cercavano di evacuare i rivoltosi.
I guardiani dei templi – La cooptazione dei militari preposti alla difesa del Palazzo del Planalto, lasciandolo completamente incustodito.
Gli strateghi – È evidente che la pianificazione era militare, a partire dall’allestimento nazionale di accampamenti di “manifestanti” in aree militari, con i familiari che chiamavano i parenti per il golpe, la concatenazione dell’invasione con lo smantellamento della Polizia Militare a Brasilia e la difesa del Palazzo del Planalto.
La resistenza democratica
La clemenza con i facinorosi ha permesso al serpente golpista di metter fuori la testa ed ha esposto in maniera inedita la fazione dei militari tendenzialmente golpisti. Ciò inaugura anche una nuova era politica, che alcuni analisti chiamano il governo Lula 4.
Proprio come la destra usa la figura del comunismo per catalizzare la popolazione intorno ai suoi interessi, la sinistra dovrebbe ora saper usare la distruzione avvenuta per catalizzare la popolazione contro l’estrema destra. Assumere che ci sia un nemico è ciò che ha tenuto uniti gli Stati Uniti, prima fu l’Unione Sovietica, poi gli arabi, oggi la Cina.
Senza un nemico reale o immaginario, il sistema non si sostiene. Il tentativo di golpe e la distruzione devono essere mantenuti negli argomenti dei democratici per servire da vaccino, che di fatto non dura più di un anno. Gli scandali bolsonaristi successivi da scoprire vanno serviti uno per uno, sempre con l’episodio dell’8 gennaio come condimento.
Di fatto, l’atto di vandalismo ha prodotto un’unione senza precedenti tra tutti i poteri, partiti politici e media, ha smantellato lo schema degli accampamenti bolsonaristi, ha indebolito eventuali propositi golpisti nelle Forze Armate e ha trasformato il bolsonarismo, definitivamente, in un nemico della democrazia. L’arresto di Anderson Torres lascia spazio a un’offensiva senza precedenti contro la struttura della milizia messa in piedi dai Bolsonaro.
Si scoverà molto materiale, sia sui cellulari degli invasori che su quelli degli 8 rivoltosi che in precedenza (12/12/2022) hanno provocato gli incendi a Brasilia. Il giudice della Corte Suprema Alexandre Morais ha autorizzato la polizia federale a violare il segreto telefonico non solo dei suddetti, ma di tutte le persone che hanno mantenuto i contatti telefonici con i terroristi. È improbabile che il “Gabinetto dell’Odio” e la famiglia Bolsonaro sfuggano a questo controllo.
Insomma, è stata un’operazione così grossolana da far pensare addirittura ad alcuni che si fosse messa in atto una Rivoluzione Colorata al contrario, volta a smantellare l’estrema destra brasiliana. Di fatto, Bolsonaro dagli USA, è rimasto così confuso che è arrivato persino a pubblicare un tweet in cui metteva in discussione di nuovo le elezioni, per poi cancellarlo subito dopo, visto il fallimento dell’operazione sotto tutti gli aspetti.
Le lacerazioni future
Superato l’impatto dell’episodio, si rientrerà nel mondo reale, con le differenze che segnano il grande arco delle alleanze, soprattutto in relazione alle questioni economiche. In ogni caso, gli episodi rafforzano la necessità per Lula di adottare misure che alleggeriscano il peso della crisi economica sulla popolazione.
È ancora troppo presto per sapere quando e come verranno accolte dal Congresso le sue proposte per includere i più ricchi nelle aliquote maggiori delle imposte su reddito ed i poveri nel bilancio dell’Unione.
Traduzione di Alessandro Vigilante
Lula deve fare piazza pulita di questi accozzaglia non solo di gentaglia ma compreso lechs presidente e tutti i suoi seguaci senza processo farli sparire