FEDERPETROLI AVVERTE DEI RISCHI DEL QATARGATE
Federpetroli Italia è molto preoccupata per gli eventuali sviluppi che l’inchiesta denominata Qatargate, che vede implicati vari personaggi politici europei, potrebbe avere nei rapporti tra il nostro paese ed il Qatar.
Michele Marsiglia, Presidente di Federpetroli Italia, dichiara, a proposito dell’inchiesta Qatargate che sta interessando il Parlamento Europeo e diversi deputati, che “In questo delicato momento per l’Europa ed in particolare per l’Italia, bisogna fare attenzione su come si procede nell’Inchiesta Qatargate. Non si possono fare passi falsi. Il Paese del Golfo Persico è sempre stato di notevole importanza per le riserve di gas e grande partner dell’Italia”.
Le preoccupazioni di Federpetroli Italia, che rappresenta tutte le aziende del settore petrolifero e dell’energia, riguardano principalmente alle conseguenze che le indagini in corso potrebbero avere nei rapporti con il Qatar, rapporti, in primo luogo, ovviamente economici. Nel comunicato rilasciato si legge inoltre che “Il Qatar è socio strategico del Rigassificatore AdriaticLng di Rovigo nelle acque nell’Offshore Adriatico, tra i primi paesi al mondo per riserve di gas e non ultimo, firmatario di un accordo di partnership per lo sviluppo del Progetto North Field East con Eni, dove il Governo di Doha si è impegnato a sfruttare un giacimento di gas tra i più grandi al mondo”.
Le preoccupazioni vengono chiaramente espresse da Michele Marsiglia che afferma “Che si facciano le inchieste, che si trovino i colpevoli ma attenzione a non fare passi falsi e criminalizzare un Paese come il Qatar, mettendo a rischio i rapporti di cooperazione bilaterale strategici consolidati da anni per l’economia e l’energia nazionale”. Si preoccupa principalmente che “In un solo colpo, si bloccano gli accordi commerciali con il Qatar”.
Insomma i petrolieri italiani sembrano molto preoccupati per le conseguenze di tali indagini e mi viene da pensare che bisognerebbe chiudere un occhio, se non tutti e due, per il bene del nostro paese o, per meglio dire, per gli interessi delle imprese energetiche. Michele Marsiglia ha più volte espresso la sua contrarietà alle sanzioni applicate al gas russo per le conseguenze che hanno sulle forniture italiane e per i rischi che ne derivano sul lato dell’economia della nazione, quindi mette le mani avanti pensando ai rischi che la rottura con il Qatar potrebbe avere.
Una presa di posizione come quella espressa sul Qatargate però ha un sapore forse un po’ troppo opportunistico. Non vorrei passasse la logica che siccome abbiamo bisogno del gas del Qatar come il pane allora chiudere gli occhi di fronte a quanto presumibilmente è avvenuto diventasse una ovvia necessità. Se qualcuno deve pagare non dobbiamo permettere che gli interessi fermino le indagini.
I rischi che in Qatar qualcuno si innervosisca sono del tutto prevedibili anche perché se è vero che l’Italia e l’Unione Europea hanno bisogno assoluto delle forniture provenienti dal paese del golfo per sostituire il gas mancante che arrivava dalla Russia, dall’altro il Qatar può anche far a meno dei clienti europei. Faccio notare a tal riguardo che i qatarioti hanno stipulato proprio in questi giorni un contratto con la Cina per la fornitura di gas per la bellezza di 27 anni.
Siamo quindi con l’acqua alla gola? Bere o affogare? Potrebbe anche essere vista la mancanza di una strategia europea nella crisi Ucraina. Anche queste sono le conseguenze dell’essere sempre solidali alle politiche della Casa Bianca che da tutto questo ci sta solo guadagnando.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
Le aziende che gestiscono i prodotti energetici (quasi tutte private) che per le loro plusvalenze possono mettere inginoccio le economie di un intero continente come l’Europa,e di conseguenza migliaia di famiglie, non e assolutamente accettabile, i governi dovrebbero mettere subito un freno a questo disastro che si sta compiendo sulla nostra testa.