ELON MUSK RIVELA COME TWITTER CENSURO’ LO SCANDALO CHE HA COINVOLTO IL FIGLIO DI BIDEN
Il miliardario Elon Musk, proprietario di Twitter, ha rivelato il ruolo che il suo social network ha avuto nel nascondere una nota su Hunter Biden, figlio dell’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden, settimane prima delle elezioni presidenziali del 2020.
Nell’ottobre del 2020, il New York Post ha pubblicato un articolo basato su e-mail ottenute da un computer portatile che Hunter Biden, il figlio dell’allora candidato presidenziale democratico, aveva lasciato per la riparazione in un laboratorio nel Delaware nell’aprile 2019.
Secondo la rivelazione di Elon Musk, gli ex dirigenti di Twitter hanno contribuito a nascondere e ridurre gli effetti che l’indagine del New York Post aveva sul social network, senza riferire all’allora direttore, Jack Dorsey, al fine di non danneggiare la campagna elettorale del Partito Democratico nelle elezioni del 2020, in cui Biden si è scontrato con il presidente Donald Trump.
Elon Musk ha ritwittato le rivelazioni del giornalista Matthew “Matt” Taibbi, intitolate “Twitter Files” dalle quali si evince che il team di Twitter ha cercato in ogni modo di nascondere i messaggi che trattavano la vicenda di Hunter Biden per non intralciare la campagna elettorale di Joe Biden.
Taibbi nota che alcuni strumenti tecnologici originariamente progettati per moderare le conversazioni su Twitter al fine di combattere lo spam e le truffe elettroniche oltre la pedofilia hanno iniziato ad essere utilizzati per scopi politici, “prima un po’, poi più spesso, poi costantemente”. Nel 2020 le pratiche usate per eliminare i tweet indesiderati erano diventate una costante.
Secondo il giornalista entrambi gli schieramenti politici, repubblicani e democratici, hanno fatto uso di questa possibilità per manipolare le opinione sul social network anche se il Partito Democratico aveva maggior personale politicizzato all’interno del colosso di internet. Ciò ha permesso ai democratici di usare maggiormente questa opportunità.
“La decisione è stata presa ai livelli più alti dell’azienda, ma senza che l’amministratore delegato Jack Dorsey ne fosse portato a conoscenza, l’attuale ex capo degli affari legali, politici e dei trust Vijaya Gadde ha giocato un ruolo chiave”, ha detto il giornalista.
Dal 2018 il figlio di Joe Biden Hunter Biden è sottoposto ad un’indagine fiscale da parte del procuratore federale di Wilmington, nel Delaware, David Weiss per riciclaggio di denaro, per evasione fiscale, lobbying straniero nonché per la violazione delle normative sulle armi da fuoco e altro ancora.
L’indagine ha avuto una prima accelerazione dopo che nel computer portatile che Hunter Biden aveva consegnato ad un centro informatico di Wilmington, nel Delaware, nell’aprile 2019 per alcune riparazioni sono state rinvenute numerose email e messaggi compromettenti.
Il New York Post aveva pubblicato i contenuti delle email rinvenute nel computer di Hunter Biden nel 2019 ma solamente dopo l’arrivo del padre alla Casa Bianca anche altri giornali, come il Washington Post e il New York Times, avevano riconosciuto autentichi i messaggi.
Se nel 2019 si poteva tranquillamente ipotizzare che quando scoppiò lo scandalo, i principali mezzi di informazione lo abbiano affossato per non danneggiare la campagna elettorale per la Casa Bianca di Joe Biden adesso dopo le rivelazioni di Elon Musk tale ipotesi diventa quasi una certezza.
Uno dei filoni dell’indagine ha a che fare con Burisma, una società energetica ucraina di cui Hunter faceva parte come membro del Consiglio di Amministrazione quando suo padre era Vice Presidente durante l’amministrazione di Barak Obama. Il proprietario di Burisma, un ucraniano con passaporto cipriota, è stato il principale finanziatore della campagna elettorale che ha portato Zelensky alla presidenza dell’Ucraina.
Hunter ha fatto parte del consiglio di amministrazione di Burisma, guadagnando più di 50.000 dollari al mese, dal 2014 al 2019. Parte di quel periodo coincide con il momento in cui suo padre era vicepresidente degli Stati Uniti ed è stato nominato da Obama per gestire le questioni con l’Ucraina.
Nell’ottobre 2020, il New York Post ha riferito di una presunta e-mail in cui un consulente di Burisma, identificato come Vadym Pozharskyi, apparentemente ringraziava Hunter per averlo invitato a incontrare Joe Biden quando era vicepresidente.
Durante la campagna elettorale Joe Biden alla domanda sulle indagini in corso su suo figlio rispose che si trattava della solita campagna di discredito nei suoi confronti organizzata per favorire il suo concorrente, l’uscente Presidente Donald Trump.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info