Danni al gasdotto North StreamDanni al gasdotto North Stream

AUMENTANO DEL 46 PER CENTO LE IMPORTAZIONI DI GNL DALLA RUSSIA

 

Il gas russo in Europa esce dalla porta ma rientra dalla finestra a dimostrazione che le sanzioni applicate alla Russia dopo l’inizio dell’operazione speciale in Ucraina sono da un lato inutili e dall’altro masochistiche.

Infatti l’Unione Europea, sempre più in affanno  ma costantemente allineata alle direttive impartite dalla Casa Bianca, ha deciso di disfarsi del gas russo in risposta all’operazione speciale in Ucraina iniziata il 24 febbraio da Mosca. Ma se da un lato le importazioni di oro blu da Mosca attraverso i gasdotti sono crollate, dall’altro le importazioni di gas liquefatto, nei primi nove mesi dell’anno, hanno fatto registrare un incremento notevole.

Come dire che il gas russo esce dalla porta ma rientra dalla finestra, infatti le importazioni di gnl dalla Russia nei primi sei mesi del 2022 sono aumentate di ben il 46 per cento. Scrive il Sole 24Ore che a bordo di navi metaniere tra gennaio e settembre l’Unione Europea ha ricevuto da Mosca l’equivalente di 16,5 miliardi di metri cubi di gas, contro gli 11,3 Bcm dello stesso periodo del 2021. È quasi un quinto del totale delle nostre importazioni in forma di Gnl, che a loro volta si sono spinte ai massimi storici: 98 Bcm al 30 settembre (+66%).

La propaganda che giornalmente raggiunge le nostre case attraverso i media nazionali ed internazionali cerca di convincerci che le sanzioni, ma soprattutto la decisione di allontanarci dalle forniture di gas russo quale ovvia sanzione per quanto sta avvenendo in Ucraina, sia l’unica via possibile si scontra poi con i dati ufficiali rilasciati proprio dalla stessa Unione Europea che certificano inequivocabilmente che il gas russo, quello liquefatto, è servito per sostituire quello, sempre russo, che arrivava dai gasdotti.

Una scelta davvero oculata dato che anche i bambini sanno che il gnl costa molto di più del gas che arriva attraverso i gasdotti, ma la nostra classe politica a deciso di tagliarsi i gioielli di famiglia per far dispetto alla moglie. Una classe politica davvero illuminata la nostra.

In termini di importazioni da Gazprom il vecchio continente attualmente riceve circa 70 milioni di metri cubi al giorno, con un calo di circa 80 milioni di metri cubi giornalieri che sono stati sostituiti prevalentemente con il ricorso al gas liquefatto proveniente anche dalla stessa Russia.

A vincere la competizione commerciale sono stati gli Stati Uniti, strano,, che hanno più che raddoppiato le vendite nella Ue, con una quota del 44 per cento sul totale dei nostri acquisti di gas liquefatto tra gennaio e settembre. Ma al secondo posto si è piazzata la Russia, che con il 17 per cento ha superato anche il Qatar che detiene una quota del 13 per cento, riporta ancora il Sole 24Ore.

Ma non solo il vecchio continente, nonostante le sanzioni applicate, è diventato un cliente di primo importanza per il gas liquefatto russo, infatti l’80 per cento del gnl esportato dalla Russia è arrivato nei paesi che hanno applicato sanzioni. Il primo cliente per la Russia è il Giappone, paese che ha deciso di sottoscrivere un regime sanzionatorio nei confronti del Cremlino. 

Il gnl ha raggiunto praticamente tutti i paesi europei dotati di impianti di rigassificazione, compresa l’Italia, ma il pieno di gas lo hanno fatto la Francia dove è arrivato un terzo del gas esportato dalla Russia e la Spagna che ha ricevuto un quarto delle esportazioni.

In Francia il ceo di TotalEnergies, Patrick Pouyanné, in un’infocata  audizione parlamentare ha difeso le scelte della sua società affermando che In caso di stop agli acquisti “la situazione dell’Europa non migliorerebbe affatto» perché «quel gas non siamo in grado di sostituirlo”.

Vista la volontà di rinunciare solo a parole al gas russo Mosca ha inaugurato un nuovo impianto di Gnl, il quarto nel Paese, il  Portovaya Lng di proprietà al  100 per cento  di Gazprom, che si trova proprio all’imbocco del gasdotto Nord Stream, messo fuori uso dal misterioso sabotaggio nel Mar Baltico. Si Trova nella stessa località dove è situato il compressore con le famose turbine “impossibili da riparare” e pesca dagli stessi giacimenti che servivano la Germania. La prima metaniera da Portovaya è comunque finita in Europa, in Grecia per la precisione. Ma con le navi, a differenza che con i tubi, cambiare direzione al gas è un gioco da ragazzi.

Il processo di liquefazione prevede il raffreddamento del gas a circa -162 °C e la rimozione di alcune impurità, come polvere e anidride carbonica. Come liquido, il GNL occupa circa 600 volte meno volume del gas alla pressione atmosferica standard, il che facilita il suo trasporto su lunghe distanze senza la necessità di gasdotti, generalmente in navi appositamente progettate o petroliere. 

Quando raggiunge la sua destinazione finale, il GNL viene solitamente rigassificato e distribuito attraverso le reti del gas, proprio come il gas dei gasdotti. 

L’Unione Europea necessita di circa 400 miliardi di metri cubi all’anno che rappresentano un quarto del fabbisogno totale di energia. Viene utilizzato per il 26 per cento nella produzione di energia elettrica, il 23 per cento nell’industria ed il rimanente viene utilizzato nei settori residenziali e dei servizi.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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