ZELENSKY STA DIVENTANDO UN PERSONAGGIO SCOMODO?
Un alto funzionario ucraino ha rivelato al The New York Times che dietro l’esplosione che si è verificata ieri sul ponte di Crimea ci sono i servizi segreti dell’Ucraina.
Il quotidiano statunitense The New York Times pubblica un articolo in cui afferma che dietro l’esplosione che si è verificata ieri sul ponte che collega la Russia alla Crimea ci sono i servizi segreti ucraini, citando un alto funzionario del governo che parla sotto anonimato.
Secondo quanto riferito dalla fonte anonima i servizi segreti avrebbero collocato una bomba su un camion che doveva traversare il ponte. Questo articolo precede un altro report pubblicato sul quotidiano statunitense The Washington Post che allo stesso modo, citando una fonte anonima in quanto in Ucraina è vietato fornire informazioni di questo tipo, afferma che sono i servizi segreti di questo paese ad avere organizzato l’attentato al ponte.
Se si escludono i fantasiosi scenari proposti da molti nostri media, prodotti dalle agenzie informative ucraine, in cui viene sostenuto che dietro quanto avvenuto ci sarebbero i servizi segreti russi che avrebbero organizzato l’attentato per una faida interna, quanto pubblicato dai due quotidiani statunitensi risulterebbe alquanto ovvio, Infatti solo l’Ucraina poteva beneficiare di un’interruzione totale del ponte.
La domanda che però ci dobbiamo porre è come mai, a solo un giorno dall’attentato, due importanti quotidiani degli Stati Uniti pubblicano una notizia come questa, ovvero che dietro quanto accaduto ci sarebbero i servizi segreti ucraini.
Questa però non è solo l’unica notizia pubblicata dai media statunitensi in cui vengono chiamati in causa i servizi segreti ucraini riguardo ad azioni non troppo chiare avvenute negli ultimi mesi. Infatti un paio di giorni fa lo stesso The New York Times afferma in un articolo che dietro la morte di Daria Duguina, figlia del noto filosofo Alexander Duguina, per molti ispiratore delle politiche di Putin, ci sarebbero i soliti servizi segreti ucraini.
L’articolo riferisce anche che gli Stati Uniti sarebbero stati all’oscuro di quanto avvenuto lo scorso agosto quando fu compiuto l’attentato contro la figlia di Duguin. Ci dobbiamo domandare quindi perché escono notizie come queste sulla stampa statunitense, perché informazioni come queste non escono casualmente dagli uffici dell’intelligence statunitense.
Sembrerebbe che l’amministrazione statunitense o settori molto influenti nella politica degli Stati Uniti stiano cercando di smarcarsi da lo stesso Zelensky, personaggio creato ed alimentato proprio da loro. Pare che il presidente ucraino sia diventato tutto ad un tratto troppo ingombrante e soprattutto non troppo controllabile. I rischi di un salto in avanti non controllato di Zelensky potrebbe portare a conseguenze imprevedibili al conflitto in corso. Quindi la necessità di un sostegno meno marcato o un segnale che non deve azzardare troppo altrimenti potrebbe essere lasciato solo.
Ciò che non si riesce invece a capire è come il nostro paese e l’Unione Europea continuino con la solita insistenza a sostenere il governo ucraino non mettendo mai in dubbio le veline che escono dal suo ministero della propaganda. Qui da noi chiunque metta in discussione la versione ufficiale del governo ucraino è bollato come complottista o di essere un sostenitore della Russia e quindi apostrofato come putiniano. Come se poi tutto quello che sta accadendo nel nostro vecchio continente non ci toccasse da vicino.
Non so se quanto scritto è solo la fantasia di una persona che spera in un negoziato di pace e che per questo si aggrappa a segnali forse irrilevanti oppure se davvero da parte degli Stati Uniti ci sia la volontà di mettere fine ad un conflitto che potrebbe sembrare non essere più controllabile. Ma notizie come quelle sopra esposte non escono per caso dalle agenzia di intelligence.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info