CUBA: UNA REGIA STA DIETRO LE PROTESTE A NUEVITAS 

 

Disordini si sono registrati ieri nella cittadina cubana di Nuevitas, nella provincia di Camagüey, durante le proteste per i numerosi blackout elettrici che si stanno registrando sull’isola. ma sono davvero manifestazioni spontanee?

La situazione elettrica a Cuba negli ultimi mesi è difficile, sono numerosi i blackout elettrici programmati dalla compagnia elettrica nazionale per far fronte al deficit elettrico. Durante le ore del giorno e della notte vengono staccate dalla rete elettrica zone e quartieri delle città cubane per varie ore. Questa situazione che va avanti oramai da diversi mesi ha creato nella popolazione una vera e propria irritazione.

Ieri nella cittadina di Nuevitas, nella provincia di Camagüey, la popolazione durante uno dei numerosi blackout è scesa per le strade per manifestare il proprio disappunto. Ma queste manifestazioni sono frutto solo dell’irritazione popolare oppure quanto sta accadendo è usato da frange di provocatori per incitare all’insurrezione il popolo cubano?

Da quanto si può ascoltare nelle varie registrazioni pubblicate sul sito Cubadebate sembrerebbe proprio che dietro a queste manifestazioni che apparentemente sarebbero state fatte per protestare contro i numerosi blackout ci sia una precisa regia. In uno di questi audio pubblicati si sente chiaramente una voce femminile che incita i manifestanti a non colpire le pentole facendo solo rumore ma a tirare pietre, a appiccare incendi ed a colpire le forze dell’ordine. 

In un video pubblicato su Facebook una persona esorta tutti i cubani a non lasciare sola Nuevitas e a estendere le proteste a tutta l’isola. In vari video pubblicati su Youtube si possono ascoltare consigli impartiti da noti controrivoluzionari residenti negli Stati Uniti su come mettere in atto un’insurrezione. Viene consigliato di occupare i municipi delle città, salire sui tetti ed imprigionare il personale in una stanza senza finestre. Quando poi arriverà la polizia rinchiudere anche loro nella stessa stanza. Altro dispensatore di consigli incita i cubani a realizzare bottiglie molotov e lanciarle contro le istituzioni pubbliche e scendere per le strade ad uccidere. L’ordine generale di questi youtuber è punire e persino uccidere i comunisti.

La situazione energetica a Cuba, come detto, è particolarmente difficile perché le centrali elettriche sono vecchie e spesso si rompono. Esiste un piano nazionale per il loro ammodernamento ma per far ciò occorre tempo. Con l’arrivo della pandemia il governo è stato costretto ad usare quei pochi fondi che disponeva per far fronte al virus e per garantire l’assistenza medica ai cubani. Inoltre i soldi sono stati usati per sviluppare in proprio i vaccini dato che a causa del blocco economico, commerciale e finanziario a cui è sottoposta  l’isola per i capricci degli Stati Uniti Cuba non avrebbe avuto accesso ai vaccini prodotti all’estero.

Il Presidente Miguel Diaz Canel ha detto all’Assemblea Nazionale riferendosi alla difficile situazione elettrica che “la rabbia è comprensibile, la protesta delle persone colpite è comprensibile. Ciò che non è comprensibile e non sarà accettato è la violenza e la commissione di crimini in nome di una denuncia logica. Perché questo non risolve i problemi. Questo porta solo problemi a coloro che li hanno già e serve solo alla causa di coloro che sperano di vedere i cubani l’uno di fronte all’altro”.

Questo è successo nelle ultime ore a Nuevitas, dove alcuni che servono quella indegna causa, per ignoranza o più probabilmente per  interesse, hanno approfittato del blackout per stimolare l’irritazione delle persone e invitarle a compiere atti violenti nella  propria comunità. Rompere, distruggere, attaccare le autorità, non ascoltarle, era l’appello lanciato da  un piccolo gruppo che cercava di agitare la maggioranza.

Incitano all’attacco alle istituzioni e alle autorità pubbliche: “Attaccare, distruggere, rompere, rinchiudere… uccidere” queste sono le loro parole d’ordine. È il manuale di guerra di quarta generazione,. Seguendo questa guida, nel 2014 e nel 2016, in Venezuela, a Caracas, hanno bruciato persone che vivevano in quella città, le  , hanno filmate mentre morivano bruciate. Alcuni gruppi possono raggiungere questi estremi se ben manipolati, pagati e gestiti sapientemente dall’estero, da agenti che sanno solo incitare gli altri, senza rischiare nulla. Lo slogan di questi gruppi non è prendersi cura, salvare, migliorare, difendersi a vicenda ma è distruggere e uccidere. L’ambasciata statunitense avrà quindi il compito di dare loro il titolo di prigionieri politici e griderà per la loro libertà.

Le autorità dell’ambasciata statunitense aL’Avana hanno prontamente chiesto  alle autorità cubane di non agire contro i promotori delle  violenze a Nuevitas. Come se coloro che mantengono il blocco su un’intera nazione fossero interessati al destino degli abitanti di un piccolo comune del paese.

Quello che si sta cercando di portare avanti a Cuba ovvero tentare di mettere i cubani uno contro l’altro non è altro che una delle numerose tecniche usate dalle varie amministrazioni statunitensi per trasformare un paese pacifico in un infermo. Quanto accaduto in Siria, Libia ed in molte altre nazioni dovrebbe farci riflettere.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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