CONTINUA IL FURTO DI PETROLIO DAI TERRITORI SIRIANI OCCUPATI
Trafugati 89 camion cisterna pieni di petrolio siriano proveniente dai giacimenti della regione di al-Jazeera, provincia orientale di Dayr al-Zawr, e trasportati illegalmente in Iraq con la complicità delle truppe Statunitensi.
Il capitolo Siria è oramai scomparso dall’agenda informativa dei grandi mezzi di informazione occidentali ed ignorato dalla comunità internazionale, attenta in questi mesi alla guerra in Ucraina, ma ancora purtroppo non si è chiuso. Le truppe di occupazione continuano a restare sul territorio siriano. Una delle conseguenze della continua occupazione di parte della Siria da parte delle truppe statunitensi è il costante furto del petrolio estratto nella parte est del paese medio orientale.
E’ stato nuovamente denunciato il furto di petrolio proveniente dalla regione di al-Jazeera, provincia orientale di Dayr al-Zawr, trasportato da una carovana di ben 89 camion cisterna con destinazione Iraq.
Solo pochi giorni fa un fatto analogo è stato denunciato, infatti Telesur sottolinea che questo tipo di azione si aggiunge a una simile effettuata giovedì scorso, quando un’altra carovana di 144 camion è entrata in territorio iracheno attraverso il valico di Mahmoudiye, nel nord-est di Hasakeh, con idrocarburi rubati dal paese arabo.
Queste operazioni di furto di carburante protette dagli Stati Uniti sono sostenute dalle milizie curdo-siriane denominate Forze democratiche siriane (SDF), che insieme ai loro alleati controllano la maggior parte dei giacimenti petroliferi nell’est e nel nord-est della Siria, riporta Hispan TV.
I dati rilasciati dalle autorità siriane rivelano che gli Stati Uniti saccheggiano l’80 per cento del greggio prodotto nel paese: si tratta di circa 66.000 barili al giorno.
Prima della guerra, il paese arabo produceva più di 380.000 barili di petrolio greggio al giorno, mentre attualmente importa petrolio per soddisfare il suo fabbisogno locale stimato in 165.000 barili giornalieri.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info