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SALPATE LE NAVI CARICHE DI CEREALI DALL’UCRAINA, MA DOVE VANNO?

 

Il recente accordo tra Russia ed Ucraina ha permesso alle navi cariche di cereali di salpare dai porti ucraini, ma dove si stanno dirigendo? 

Diverse navi cariche di cereali che sono rimaste bloccate nei porti ucraini hanno recentemente lasciato il paese. Nel frattempo, crescono le preoccupazioni sul fatto che il grano non sia diretto alle regioni in cui è di vitale importanza, ma verso i paesi occidentali.

A tale proposito il vicedirettore del Dipartimento Stampa del Ministero degli Affari Esteri russo, Ivan Nechayev, ha dichiarato giovedì che finora non una singola nave che trasporta grano ha raggiunto le coste dei paesi africani o dell’Asia meridionale dove la carestia è un grave problema per le popolazioni, ma che invece si sono dirette verso i porti occidentali, riporta RT.

Ha affermato che principalmente viene esportato mais e olio di semi di girasole e non grano. Ciò mette in discussione la veridicità delle tesi espresse in Occidente secondo cui la sicurezza alimentare globale dipende dall’accordo sui cereali.

Le dichiarazioni al riguardo arrivano dopo che il New York Post ha riferito martedì che le navi che salpano dai porti ucraini si stanno dirigendo verso Turchia, Regno Unito, Irlanda, Italia e Cina, ma “nessuna delle navi partite dai porti ucraini finora si sta dirigendo in Yemen, Somalia, Etiopia o altri paesi dove le popolazioni stanno affrontando carestie epocali.

Il giornale ha sottolineato, forse per giustificare questa situazione, riferendosi ai funzionari delle Nazioni Unite, che la riapertura delle rotte di trasporto dei cereali non significa che queste navi debbano andare direttamente nei paesi bisognosi. L’obiettivo è garantire che ci sia più grano sul mercato, il che dovrebbe aiutare a ridurre i prezzi.

La partenza delle navi con i cereali è stata possibile grazie   alla firma, il mese scorso, di un accordo a Istanbul, in  Turchia, per agevolare l’evacuazione sicura dei cereali dai porti ucraini di Odessa, Yuzhny e Chernomorsk. Russia e Ucraina hanno firmato il patto separatamente con l’ONU e la parte turca, che hanno agito come mediatori nel processo negoziale.

Insomma, se quanto scritto dal New York Post e rilanciato dalle autorità russe, rispondesse a verità ci troveremmo un’altra volta di fronte alla solita scusa occidentale che usa la fame di interi continenti per garantirsi le forniture di prodotti essenziali come il grano ed il mais. Come al solito ai paesi occidentali non importa assolutamente nulla dei popoli africani o asiatici che muoiono letteralmente di fame, le loro vicende tragiche vengono usate solamente come scusa per accaparrarsi le risorse che a loro non arriveranno mai.

Senza contare poi l’uso cinico che viene fatto della carestia di interi continenti per giustificare che quello che stiamo facendo in Ucraina è ciò che va fatto per salvare milioni di persone che stanno morendo di fame.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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