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COOPERAZIONE ENERGETICA TRA RUSSIA ED IRAN, FIRMATO STORICO ACCORDO 

 

Storico accordo di cooperazione economica tra la  compagnia petrolifera nazionale iraniana e il gigante energetico russo Gazprom che apre nuove prospettive di sviluppo tra le due nazioni.

In un momento in cui a livello internazionale i paesi occidentali fanno di tutto per isolare economicamente la Russia il paese euroasiatico stringe accordi di cooperazione con altre nazioni tra cui l’Iran. E’ notizia di oggi che i due paesi hanno stretto un importante accordo economico in campo energetico. Secondo quanto riporta l’agenzia iraniana  Tasnim La compagnia petrolifera nazionale iraniana e il gigante energetico russo Gazprom hanno firmato un memorandum di cooperazione. 

Il direttore esecutivo della compagnia petrolifera statale iraniana, Mohsen Khojste Mehr, ha sottolineato che la firma del documento rappresenta il più grande investimento straniero nella storia dell’industria petrolifera del paese, ed attira diverse decine di miliardi di dollari dalla  Russia per lo sviluppo dei giacimenti di gas e petrolio greggio.

Khojste Mehr ha specificato che l’accordo prevede lo sviluppo dei giacimenti di gas Kish (vicino all’omonima isola) e North Pars entrambi nel Golfo Persico) con un investimento di 10 miliardi di dollari da parte di Gazprom. La partecipazione della società russa a questi progetti aumenterà la produzione giornaliera di gas di oltre 100 milioni di metri cubi.

Inoltre, Gazprom si è impegnata a cooperare nella realizzazione di sei giacimenti petroliferi. Le parti stanno anche negoziando un ulteriore progetto congiunto che prevede l’iniezione di 15 miliardi di dollari da parte del gigante russo per lo sfruttamento delle risorse iraniane.

Commentando l’importanza della firma dello storico accordo il direttore della compagnia petrolifera iraniana ha sottolineato il ruolo di Teheran e Mosca nel garantire “la sostenibilità energetica del mondo”. A questo proposito, ha indicato che entrambe le nazioni dispongono  di “un totale di 70 trilioni di metri cubi di riserve di gas, che rappresentano il 30 per cento delle riserve mondiali”.

La notizia arriva lo stesso giorno in cui il presidente della Russia, Vladimir Putin, incontrerà a Teheran il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, e il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. I tre presidenti affronteranno una serie di questioni di cooperazione bilaterale, nonché questioni relative all’agenda internazionale, incluso il conflitto in Ucraina.

Altro importante accordo in campo energetico è stato siglato dall’Iran con l’Iraq per la costruzione di centrali elettriche. Il ministro dell’Energia iraniano Ali Akbar Mehrabian ha riferito che recentemente è stato siglato un accordo tra il suo paese per la cooperazione a lungo termine con l’Iraq nel settore elettrico.

Secondo Mehrabian, grazie alle conoscenze tecniche dell’Iran sulla costruzione di centrali elettriche, il paese persiano in collaborazione con investitori iracheni ha sviluppato un progetto di costruzione di una centrale elettrica con una capacità di 1950 megawatt nel paese mesopotamico. Inoltre altre aziende iraniane private stanno lavorando per la costruzione di un’altra centrale elettrica da 1750 megawatt sempre sul territorio iracheno.

Il ministro dell’Energia ha sottolineato che l’Iran è il paese più potente della regione nel settore elettrico ed è tra i pochi paesi autosufficienti al mondo nei settori della costruzione, modifica, riparazione e manutenzione di centrali elettriche.

Il nuovo patto raggiunto tra Iran e Iraq distrugge, in un modo o nell’altro, il sogno degli Stati Uniti di prevenire o ridurre le importazioni di elettricità dall’Iraq dal paese persiano.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nelle dichiarazioni offerte sabato ai giornalisti nella città saudita di Gedda, ha annunciato che “dopo anni di sforzi senza successo, abbiamo già finalizzato un accordo per collegare la rete elettrica irachena alle reti elettriche del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) attraverso il Kuwait e l’Arabia Saudita, approfondendo così l’integrazione dell’Iraq nella regione e riducendo la sua dipendenza dall’Iran”.

Ma secondo il  capo del Centro di ricerca strategica Al-Etihad dell’Iraq la nuova rete elettrica non sarà sufficiente alle necessità energetiche irachene in quanto fornirà solamente circa 1000 megawatt mentre il paese necessita di 35.000 megawatt. Ha definito le dichiarazioni di Joe Biden solamente  una misura politica per allontanare Baghdad da Teheran.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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