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COMMESSE VIOLENZE CONTRO PRIGIONIERI RUSSI DAI MILITARI UCRAINI SECONDO UN RAPPORTO ONU 

 

Secondo Matilda Bogner, capo della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite, in Ucraina ci sono state violazioni dei diritti umani nei confronti dei prigionieri russi che potrebbero essere classificate come crimini di guerra.

Durante il conflitto in corso in Ucraina ci sono stati episodi di tortura, violenza sessuali e sparizioni oltre ad azioni violente contro i prigionieri russi compiute dalle forze militari ucraine che potrebbero diventare crimini di guerra.

“In Ucraina ci sono state violazioni dei diritti umani che “possono diventare crimini di guerra”, tra cui uccisioni, casi di violenza sessuale e sparizioni”, ha dichiarato  Matilda Bogner, capo della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina.

Ha inoltre aggiunto che  ci sono prove “credibili” di torture sui prigionieri russi da parte delle truppe ucraine. “Abbiamo ricevuto informazioni credibili su torture, maltrattamenti e detenzione da parte delle forze armate ucraine di prigionieri di guerra appartenenti alle forze armate russe e ai gruppi armati affiliati”.

Riguardo alle violenze in corso  la Bogner ha riferito che un “trattamento disumano” si sta verificando tra i militari catturati che appartengono a entrambe le fazioni, sfatando la classica retorica che vede le truppe ucraine come i buonissimi che non commettono abusi verso i prigionieri e i russi come i cattivissimi e spietati carnefici in cerca solo di sangue.

Di fronte a casi di violenza non vige il classico modo di dire che “poggio e buca fanno pari”, ovvero se le violenze vengono commesse da entrambe le parti hanno un peso minore. Ma resta il fatto che occorre denunciare le violenze per quello che sono chiunque le commetta. Però per la propaganda occidentale a commettere violenze sarebbero solo i russi mentre gli ucraini sarebbero dei santarellini. Il rapporto della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite, in Ucraina, organismo neutrale, squarcia questa retorica ed invita le due parti ad eseguire serie indagini ed a fermare le violenze. 

Bogner ha riferito di aver ricevuto segnalazioni di stupri, nudità forzata e minacce di violenza sessuale dopo aver visitato 14 villaggi nelle regioni di Kiev e Chernihiv. “Donne e ragazze sono le vittime citate più di frequente”, ha spiegato. Le Nazioni Unite hanno detto di aver documentato 204 casi di sparizioni forzate dall’inizio dell’invasione russa, riporta Fanpage.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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