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PALESTINA: IN MENO DI DUE GIORNI CINQUE ASSASSINATI TRA I PALESTINESI 

 

La Palestina in queste ore è ferita.  In meno di 48 ore ha perso 5 dei suoi figli nella più totale indifferenza della comunità internazionale.

In meno di due giorni sono già cinque i palestinesi assassinati dall’esercito israeliano nei territori occupati.  

Sha’s Kamamji, fratello di Ayham Kamamji, uno dei 6 prigionieri che a settembre sono evasi dal carcere di Gilboa.

Fawez Hamayel, padre di 6 figli, ucciso dalle forze d’occupazione israeliane, nel villaggio di Baita.

Umr Elyan, un ragazzo di 20 anni, colpito dalle forze d’occupazione israeliane, a Silwad.

Qusai Hamamra, un bambino di 14 anni.

Mohammad Assaf, padre e avvocato di 34 anni, ucciso a colpi di pistola, a Nablus.

Cinque martiri, cinque persone innocenti in poche ore sono state uccise nel silenzio mondiale. Un silenzio che rende tutti complici di questo crimine. 

Dall’inizio del mese sacro del Ramadan, ogni ora ci arriva la notizia di un ferito, un arresto, un omicidio. Ci arriva la notizia che i campi profughi vengono assaltati e circondati dalle forze d’occupazione sioniste, le università e le scuole vengono prese di mira per intimidire gli studenti e spaventarli.

Ogni ora vediamo video di madri piangere sui corpi martoriati dei loro figli, figli piangere ai funerali dei padri, in mezzo ad urla di disperazione. Tutto ciò avviene sistematicamente, forse l’intenzione è quella di provocare i palestinesi affinché riaccada ciò che è avvenuto lo scorso maggio?

Sui media mainstream, dopo ciò che è accaduto a Tel Aviv si leggono titoli come: “Gli attacchi terroristici palestinesi si intensificano nel mese sacro di Ramadan”, ovviamente l’intenzione è quella di strumentalizzare la religione…

Tutti resteranno in silenzio fino a quando i palestinesi reagiranno, solo allora si accenderanno i riflettori e vedremo tutti i politici esprimere solidarietà a israele e vedremo titoli come: “israele ha il diritto di difendersi dagli attacchi terroristici palestinesi…”.

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