IL DISCORSO DI ZELENSKY ALLE CAMERE UN MEZZO FLOP
Il discorso che oggi il Presidente dell’Ucraina Zelensky ha tenuto in Italia ai parlamentari riuniti in seduta comune non ha avuto quel consenso unanime che il governo si aspettava, infatti sono state numerose le defezioni.
Il discorso di Zelensky ai Senatori ed ai Deputati della Repubblica è stato seguito da non più di due terzi dei Parlamentari. Il conteggio di coloro che hanno abbandonato l’aula o non si sono proprio presentati non è certo ma secondo alcune fonti dovrebbero essere almeno 350 ovvero un terzo.
In un twit di Milena Gabbanelli si legge che sono 350 i Parlamentari che non erano presenti, cifra confermata anche dalla trasmissione televisiva DiMartedì e dal Fatto Quotidiano. Insomma i banchi dell’aula erano mezzi vuoti anche se, come scrive il Fatto Quotidiano, le presenze non sono state registrate perché la seduta non prevedeva una votazione, quindi il numero degli assenti non si saprà mai con certezza.
L’unanimità dei Parlamentari non c’è stata dimostrando che questa tanto sbandierata compattezza dei gruppi parlamentari sulle vicende ucraine non c’è. Resta comunque il fatto che due terzi dei rappresentanti eletti dagli italiani erano presenti certificando che l’amicizia per il governo ucraino e per le politiche della Nato non è minimamente in pericolo.
Comunque i bravi giornalisti non hanno perso tempo nel stigmatizzare il comportamento di chi aveva deciso di non partecipare alla tournée in videoconferenza che Zelensky sta facendo in questi giorni in giro per il mondo. Nel twit di Milena Gabbanelli sopra citato si può leggere che “In 350 fra senatori e parlamentari non sono stati in aula a sentire Zalensky. Indifferenti alla tragedia umana, ma non allo stipendio che incassano comunque. Dante li avrebbe messi fra gli ignavi”.
La ex conduttrice di Report la butta nel modo più semplice ovvero nell’antipolitica. Non critica le loro posizioni politiche ma il fatto che riscuotendo uno stipendio si sarebbero dovuti riversare in massa ad applaudire il discusso, ma non per il nostro governo, Presidente ucraino. Dato che non era prevista una votazione sul discorso l’unico modo per dissentire era non presentarsi in aula.
Sulla stessa linea Mirta Merlino di La7 che su Twitter scrive che quanto visto oggi è “Un’immagine triste, oggi, quella degli scranni vuoti in Parlamento. Si può dissentire, discuterne, ma non presentarsi in aula dopo 27 giorni di guerra, bombardamenti sugli innocenti e città devastate fa male alla democrazia”.
Il senatore, ex M5s, Elio Lannutti che non ha partecipato allo show di Zelensky giustifica la sua assenza affermando che è contro l’invio di armi in Ucraina e su Facebook scrive:
“Russia-Ucraina: c’è un aggressore, che condanno fermamente, un aggredito che ha la mia piena solidarietà. Invece di alimentare il conflitto con le armi, occorre inviare aiuti umanitari lavorando per una soluzione diplomatica. Il negoziato l’unica strada per evitare l’irreparabile!”.
Il senatore aggiunge poi riguardo all’invio di armi in Ucraina, idea a cui si oppone fermamente: “L’invio delle armi, in violazione dell’art.11 della Costituzione, ha il significato di voler prolungare il massacro del popolo ucraino, ritardare i nuovi assetti geopolitici ed economici del nuovo ordine mondiale (Cina, India, Pakistan, ecc…), giustificare gli interessi dei guerrafondai USA e del loro braccio armato NATO, famigerati esportatori di democrazia nel mondo con le bombe, che sono riusciti, dopo il fallimento di Biden in Afghanistan, nel capolavoro di scaricare sull’Europa e soprattutto sui già vessati e saccheggiati cittadini italiani, i costi umani, economici e materiali del conflitto”.
Facendo una rapida ricerca su internet per scoprire quanti erano effettivamente i Parlamentari assenti ho riscontrato che i media italiani non hanno dato troppo risalto alla notizia. Come dire che gli italiani non debbano sapere che un terzo del Parlamento non sta d’accordo con la politica del governo.
Questa è la nostra democrazia.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info