L’USB E RIFONDAZIONE COMUNISTA DENUNCIANO CHE DALL’AEROPORTO DI PISA PARTONO ARMI PER L’UCRAINA
“Casse piene di armi, munizioni ed esplosivi”, è quello che avrebbero dovuto caricare su un aereo in partenza dall’aeroporto civile Galileo Galilei di Pisa gli addetti dello scalo merci i quali però si sono rifiutati.
Lo denuncia l’Unione Sindacale di Base che parla di “voli di morte mascherati da aiuti umanitari”. “Questi aerei atterrano prima nelle basi Usa/Nato in Polonia, poi i carichi sono inviati in Ucraina, dove infine sono bombardati dall’esercito russo, determinando la morte di altri lavoratori”, scrivono sul loro sito web invitando poi il governo a fare chiarezza.
“Dall’inizio di marzo sono moltissimi gli aerei militari partiti da Pisa con destinazione l’aeroporto militare di Rzeszow/Jasionka, in Polonia. Ma non solo, da Pisa partono aerei militari che arrivano in Romania e in Tunisia, o che fanno esercitazioni sopra la nostra città. Aerei come i Boeing KC767A o C-130J “Hercules”. Cosa trasportano? Non ci è dato sapere. Questi aerei possono trasportare sia truppe che pallet standard Nato, ma il loro contenuto è stato secretato e nemmeno un parlamentare in carica può accedere a questa informazione”. La denuncia arriva da Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista, Ciccio Auletta, consigliere
‘Diritti in Comune’ e Giovanni Bruno della federazione di Pisa.
“Vogliamo risposte e chiarimenti – dicono gli esponenti di Rifondazione -, la cittadinanza ha il diritto di sapere che tipo di operazioni militari sta conducendo il proprio Paese, soprattutto quando una città presta i propri aeroporti diventando da una parte protagonista diretto del conflitto, dall’altra potenziale bersaglio”.
“Secondo quanto denunciato dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, quello in corso sembra configurarsi come un vero e proprio ‘ponte aereo’ militare internazionale verso la base di Rzeszow, nella Polonia orientale, dove già dai primi di febbraio opera un comando logistico Usa”, prosegue Rifondazione riferendo che in Italia alcuni dei protagonisti di questo quadro sono l’aeroporto militare di Pisa e l’aeroporto “Mario de Bernardi”
di Pomezia.
C’è inoltre la denuncia del sindacato Usb di Pisa che rivela come i lavoratori addetti al carico nel Cargo Village dell’aeroporto “si sono trovati davanti ad armi e munizioni, invece che ‘aiuti umanitari’. Un episodio gravissimo che conferma amaramente le nostre preoccupazioni”.
“Per questo, insieme alle deputate del gruppo ManifestA abbiamo già chiesto al Ministro della Difesa di riferire in aula e preparato una interrogazione parlamentare. Interrogheremo anche il Sindaco Conti perché non è ammissibile che chi governa la città non sappia, non dica o non s’interessi di ciò che sta accadendo e che riguarda tutti noi”, conclude la nota.
Fonte: faro di Roma