STATI UNITI: LA NEUTRALITA’ DELLA CINA NON E’ UN’OPZIONE NELLA CRISI RUSSA
Fare terra bruciata attorno alla Russia sembra essere la mossa che attualmente gli Stati Uniti stanno perseguendo e per questo stanno cercando di convincere la Cina, anche con esplicite minacce, ad aderire alle sanzioni economiche approvate da oltre oceano.
Nel tentativo di isolare sempre di più la Russia e consci, finalmente, che questa crisi non potrà che avvicinare ulteriormente la Russia verso il colosso asiatico la Casa Bianca sta facendo pressione verso il governo di Xi Jinping affinché adotti le sanzioni approvate dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
Le minacce verso la Cina espresse dai membri dello staff della Casa Bianca non sono affatto velate, infatti ha detto martedì il segretario al commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo che gli Stati Uniti possono vietare l’uso delle loro apparecchiature e software alle aziende cinesi che scelgono di ignorare le sanzioni imposte contro la Russia.
Raimondo ha detto durante un’intervista al New York Times che le autorità statunitensi possono “fondamentalmente chiudere” Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC) e altre società se continuano a fornire chip e altre tecnologie avanzate alla Russia, riporta RT.
Dopo queste dichiarazioni il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha detto che Pechino “prenderà tutte le misure necessarie per difendere risolutamente le aziende cinesi e i diritti degli individui”, ha riferito Reuters.
Ma le minacce alla Cina non si fermano qui, infatti i paesi occidentali stanno cercando di convincere le autorità cinesi che la neutralità non è un’opzione nella situazione intorno all’Ucraina, ha detto martedì Victoria Nuland, il sottosegretario di Stato americano per gli affari politici.
I paesi occidentali stanno cercando di convincere le autorità cinesi che la neutralità non è un’opzione nella situazione intorno all’Ucraina, ha detto martedì Victoria Nuland, il sottosegretario di Stato americano per gli affari politici (RT).
Ha anche sottolineato che le autorità cinesi “dovrebbero pensare ai propri interessi strategici ed economici, poiché questa guerra aumenta i prezzi dell’energia e lo rende più difficile, dato che aumenta i prezzi delle materie prime mondiali”. “Hanno un’opportunità di leadership e tutti li esortiamo a coglierla”, ha aggiunto.
Lunedì, la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha detto che Washington influenzerà Pechino se la Cina deciderà di astenersi dalle sanzioni imposte contro la Russia dopo l’inizio dell’operazione militare in Ucraina. “Se non rispettano queste sanzioni, abbiamo chiaramente i mezzi per agire”, ha detto la portavoce durante una conferenza stampa.
Forse da oltre oceano non hanno capito che gli interessi strategici della Cin non sono quelli di isolare la Russia ma invece di avvicinarsi sempre di più. In breve i due paesi hanno bisogno l’uno dell’altro: La Russia ha interesse a vendere il gas ed il petrolio alla Cina che, a sua volta, per continuare la sua espansione economica necessita di energia. Inoltre per Pechino il mercato russo è un buon affare infatti in quel paese può agevolmente vendere parte delle sue produzioni manifatturiere.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info